L'Osservatore Romano esalta Il vangelo secondo Matteo
Quella di Pasolini "forse la migliore opera su Gesù nella storia del cinema".
Il giornale della Santa Sede celebra i 50 anni dell'uscita – presentato a Venezia il 4 settembre 1964 – de Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini che considera "forse la migliore opera su Gesù nella storia del cinema".
Scrive l'Osservatore Romano: "Il Vangelo secondo Matteo con un Cristo interpretato da un sindacalista antifranchista, con la Madonna anziana impersonata dalla madre dello stesso regista, con la scena disseminata ancora una volta dai volti dei 'suoi' sottoproletari, con la scabra ambientazione dei Sassi di Matera che ricorda molto le periferie primitive di Accattone, con i riferimenti alla pittura del Quattrocento già individuati nei due film precedenti, nasce prima di tutto per Pasolini come scenario interiore, come presepe intimo in cui far confluire tutti gli elementi della propria tormentata e per molti versi contraddittoria ideologia…proprio l'umanità febbrile e primitiva che il regista porta un'altra volta sullo schermo, finisce per conferire un vigore nuovo al verbo cristiano, che in questo contesto appare ancora più attuale, concreto, rivoluzionario". (m.t.s).