“Che bella giornata”, di Gennaro Nunziante

che bella giornata di gennaro nunziante
Checco Zalone è fondamentalmente un corpo-cinema-musica prestato alla tv, e non il contrario. Lo si vede da come attraversa il film alla maniera di un Ben Stiller o di un Kevin James, rappresentando un centro non di gravità bensì di indeterminazione per gli altri interpreti. Nunziante, invece, coniuga felicemente i fratelli Farrelly col nostro Troisi, Richard Lester con Nino D'Angelo. In un ritratto sincero, senza presunzione né moralismi, dell’Italia di ieri, oggi, domani

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che bella giornata di gennaro nunzianteLuca Medici, in arte Checco Zalone, è fondamentalmente un corpo-cinema-musica prestato alla tv, e non il contrario. Lo prova il suo passato di laureato in giurisprudenza che decide di non esercitare il mestiere da avvocato per dedicarsi al mondo dello spettacolo e il suo sorprendente esordio sul grande schermo di un anno fa, ovvero Cado dalle nubi di Gennaro Nunziante. La sua comicità dal ritmo irregolare e asimmetrico, ricca di improvvisazioni, “sgrammaticata” come il suo italiano e proprio per questo per certi versi molto vicina alla corrente free jazz, si fonda – è vero – sulla parola ma quest’ultima possiede senza dubbio caratteri di performatività, e lo si vede da come Checco – un personaggio a metà strada fra Forrest Gump e l’ispettore Clouseau, praticamente una versione barese del Candide volterriano – attraversa questo Che bella giornata alla maniera di un Ben Stiller (quello di Una notte al museo) o di un Kevin James (Il superpoliziotto del supermercato su tutti), rappresentando un centro non di gravità bensì di indeterminazione per gli altri interpreti, come Tullio Solenghi, Rocco Papaleo, Ivano Marescotti e Luigi Luciano (meglio noto come il mitico Herbert Ballerina della ShortCut Productions di Marcello Macchia/Maccio Capatonda), che acquisiscono così piena autonomia narrativa e cinematografica. Nunziante, invece, pur mostrando i suoi limiti di cineasta in più di un’occasione, tenta di coniugare la nostra tradizione di commedia romantica con quella d’oltreoceano, in un felice matrimonio di fratelli Farrelly e Massimo Troisi, Richard Lester e neomusicarelli melodici alla Ninì Grassia, Alfonso Brescia, Mariano Laurenti e Romano Scandariato con protagonista Nino D'Angelo. In poche parole, Checco Zalone ha forse trovato in Nunziante il suo Ettore Maria Fizzarotti. Si potrebbe anche chiedere di più, sia chiaro, ma non è certo col cinema di genere – rara avis! – che bisogna fare i pretenziosi. Soprattutto quando restituisce un ritratto così sincero, senza presunzione né moralismi, dell’Italia e degli italiani di ieri, oggi, domani, come solo pochi altri hanno il coraggio di fare. E in cui ancora meno di riconoscersi.

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Regia: Gennaro Nunziante
Interpreti: Checco Zalone, Rocco Papaleo, Nahiha Akkari, Tullio Solenghi
Distribuzione: Medusa
Durata: 89’
Origine: Italia, 2011

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