"E' un western con tanti elicotteri". Incontro con Oliver Stone

oliver stone
Il regista di JFK e Nato il 4 luglio è oggi a Roma per presentare il suo ultimo film, Le belve, nelle sale italiane il prossimo 25 ottobre. Accompagnato da due dei protagonisti, John Travolta e Salma Hayek, si sofferma sul rapporto con Don Winslow , del lavoro con gli attori, della guerra degli americani del cartello della droga da oltre 40 anni e soprattutto della speranza che Obama venga riconfermato

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oliver stoneArriva accompagnato dai due dei protagonisti di Le belve, John Travolta e Salma Hayek e parla con entusiasmo del suo ultmo lavoro, Le belve, nelle sale italiane dal prossimo 25 ottobre in almeno 350 copie per Universal, tratto dal romanzo omonimo di Don Winslow. Protagonisti sono due ragazzi, amici per la pelle, Ben (Aaron Johnson) e Chon (Taylor Kitsch) che vivono nell'idillio di Laguna Beach e condividono insieme l'amore per la bellissima Ophelia (Blake Lively). Il primo è un pacifico buddista, l'altro è un ex-Navy Seal e mercenario e hanno messo su un'attività molto remunerativa producendo la migliore marjuana mai coltivata prima di quel momento. Il loro magico equolibrio però viene spezzato dall'irruzione del cartello dei trafficanti della Mexican Baja che s'impone come socio. A quel punto, tra finti compromessi, bugie, doppigiochi e figure ambigue, scatta una guerra senza esclusione di colpi.

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Che tipo di approccio ha con film tratti da romanzi preesistenti rispetto a quelli in cui lei, anche come sceneggiatore, ha lavorato su soggetti originali?

Con Don Winslow non erano sempre d’accordo con i cambiamenti che ho fatto. Ma alla fine il regista ha sempre l’ultima parole. Abbiamo dovuto fare molti tagli perché il libro è scritto con un linguaggio molto veloce e c’è una singola persona che narra gli eventi. Poi abbiamo anche creato i due finali. Winslow non era d’accordo con tutti i cambiamenti, ci sono state delle diversità di vedute ma ora lui ci sostiene.

Che cosa l’ha attratta di questo romanzo?

Non ho mai letto un libro che avesse questo grado di originalità nel poliziesco. Era una storia molto imprevedibile, senza luoghi comuni. Non abbiamo mai visto dei personaggi così belli che fanno delle cose così orrende. Poi c’è il lato del noir messicano. Poi c’è anche da vedere come un western moderno, con bei paesaggi al tramonto, con l’utilizzo delle armi da guerra che arrivano dall’Iraq e dall’Afghanistan e con le auto al posto dei cavalli.

oliver stone con john travolta e taylor kitsch sul set de Le belveA questo proposito, ha mai pensato di girare un western?

Mi piacciono moltissimo i western perché i personaggi hanno sempre a che fare con delle scelte morali. Nella parte finale ci sono solo sei di loro, il resto del mondo è lontano e ognuno di loro deve prendere una decisione. Non c’è un western che finisce così. Forse Duello al sole o Sergio Leone. Si, questo è un film western con tanti elicotteri.

Il popolo americano ha un futuro?

 

Gli americani devono fare questa guerra al cartello della droga da 40 anni e non funziona. C’è confusione poi su chi è cattivo. Non c’è futuro con la guerra, anche se io ne ho viste diverse e anche se molte altre persone la pensano diversamente. Il personaggio interpretato da Salma è rappresentativo. Non è una criminale da sempre, lo diventa per salvare i propri figli dalla morte. Lei è una cattolica osservante e una vedova.

Chi sono secondo lei oggi "le belve"? Politici, alta finanza…

 

Il titolo appartiene al libro è fa riferimento ai sei personaggi del film che poi diventano appunto ‘le belve’. E alcuni tradiscono i loro principi. Quello di John Travolta per esempio  (che è un viscito agente della DEA) ha un comportamento diverso con tutti.

 

Giudizio sulle Presidenziali in America?

Io vedo le cose un po’ più ampio. Sto completando una serie che uscirà il 12 novembre, che si intitolerà “La storia mai raccontata degli Stati Uniti” ed è un progetto molto ampio da cui ci lavoro da 4 anni e in cui c’è anche Obama. Se verrà eletto Romney torneremo agli anni di Bush, se viene confermato Obama, c’è qualche possibilità in più e si può continuare a sperare.

C'è qualcosa del cinema italiano che l’ha ispirata?

No, non mi viene in mente nessun film italiano. Ho visto Gomorra qualche anno fa ma questo comunque è un film molto specifico.

Il lavoro con gli attori?

Sono molti anni che volevo lavorare con Salma Hayek. Lei è una lottatrice, il suo ruolo in Frida è straordinario. John Travolta poi l'ho sempre ammirato.

E Benicio Del Toro?

Lui è un attore tra gli attori e ha una vera e propria ossessione per il dettaglio. Salma (Hayek) gli ha dato uno schiaffo e lui gli ha detto: "Dammelo più forte questo schiaffo!". John (Travolta) mi ha detto che Benicio l'ha fatto lavorare con il suo sguardo.

Qual è il segreto nel suo modo di lavorare?

Mio padre mi ha detto: “Non dire mai la verità” ed ha ragione. Sono nato in un momento molto importante nella vita americana, poi con gli anni sono diventato più consapevole e voglio condividere le mie idee con il pubblico atteaverso i miei documentari e i miei film. Sono affascinato dall’apprendere cose nuove e queste 10 ore sulla storia americana di cui vi ho parlato prima saranno il culmine della mia carriera.

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