La luna su Torino – Incontro con Davide Ferrario e il cast

La Luna su Torino di Davide Ferrario

Il regista Davide Ferrario affiancato dal cast al completo, ha presentato il suo ultimo lavoro – già nella sezione Fuori Concorso al recente festival di Roma – che ha anche scritto e prodotto. Un esercizio sulla leggerezza, con rinnovato sguardo su Torino, perchè sostiene – parafrasando Leopardi  – "per raccontare lo spirito dei tempi bisogna usare le armi del ridicolo"

 

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Manuela Parodi è Maria ne La Luna su Torino di Davide FerrarioQuesta mattina presso l'Anica di Roma il regista Davide Ferrario ha presentato il suo ultimo lavoro, La luna su Torino già Fuori concorso durante l'ultimo festival di Roma. Realizzato con una Canon 300D e l'appoggio di droni per le riprese aeree è un (auto)produzione low budget.

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Le riprese sono quasi totalmente ad impatto zero, utilizzati, infatti, meno di 3kw di corrente elettrica e il supporto della tecnologia wi-fi, senza fili, ha consentito di stringere i tempi (quattro settimane). Ad accompagnarlo gli attori: Walter Leonardi, Manuela Parodi, Eugenio Franceschini, Daria Pascal Attolini e il produttore Paolo Damilano, presidente della Film Commission, che ha coprodotto il film affiancando la Rossofuoco di Davide Ferrario

 

 

Come mai sono trascorsi cinque anni dall'ultimo lavoro di finzione?

Davide Ferraio: In mezzo c'è stata un'operazione lieve come Piazza Garibaldi, presentato a Venezia 68, nella sezione Controcampo Italiano, che ha richiesto 3 anni di lavoro. Poi è sempre difficile, checchè se ne dica, produrre roba indipendente nel nostro Paese. Si avvicina come operazione produttiva a quella di Dopo Mezzanotte, senza soldi pubblici, senza distribuzione e senza preacquisto. L'ho fatto per il semplice piacere di farlo. Girato in 4 settimane, l'ho montato in dieci mesi perchè libero da scadenze, cosa che un meccanismo industriale non consentirebbe.

 

Che cos'è La luna su Torino?

Davide Ferrario: un esercizio sulla leggerezza per raccontare lo spirito dei tempi, l'incertezza del nostro ruolo nel mondo, ispirandomi a Leopardi ma anche alla 'leggerezza della pensosità' di Calvino. L'unica certezza è il 45° parallelo che corre nella Pianura Padana.

 

Perchè ancora una volta il 45° parallelo?Eugenio Franceschini in La luna su Torino

Davide Ferraio: il 45° parallelo attraversa la Pianura Padana e passa dal posto in cui sono nato, Casalmaggiore, poi sono andato a vivere a 300 metri dalla linea del parallelo nelle campagne torinesi. E' come un richiamo della foresta per me. Questa è una linea di confine, siamo a metà dell'emisfero, un passo verso nord e uno verso sud. E' una metefora dell'equilibrio e della fantasia, che credo di aver usato a piene mani, "non con una linea di ragionevolezza" come diceva Leopardi, perchè è un luogo dove c'è il nulla e dove quindi possiamo immaginarci esoticamente altri posti, altre realtà.

 

Dove ha trovato il coraggio di raccontare il disagio in una prospettiva così sorridente?

Davide Ferrario: è stata una necessità, l'ironia, la leggerezza, il sarcasmo, la fuga dal mondo, penso che tutto ciò che c'è di buono intorno a noi vada autilizzato come via d'uscita dalla pesantezza del pessimismo.

 

Il film che pure è contestualizzato in uno specifico luogo geografico sembra quasi poter essere, e per certi versi, sembra essere ambientato ovunque, forse perchè il disagio dei protagonisti può essere quello di chiunque?

Davide Ferrario: La storia non poteva che accadere a Torino, poichè è il luogo che conosco meglio e perchè è una città trasparente. Proviamo ad immaginare Roma senza i romani, sarebbe impossibile, ma Torino invece è questo e quest'altro. L'inadeguatezza dei personaggi proprio perchè 'localizzata' a livello ambientale è maggiormente comprensibile. Se sei fedele ai luoghi la storia che racconti la capiscono tutti.

 

Agli attori. Com'è stato lavorare con Ferrario?

Walter Leonardi: per me è stato molto bello perchè Davide fornisce sempre indicazioni a lato e così sono riuscito a prendere agevolmente confidenza con una materia per me inconsueta (primo film al cinema), grazie anche all'aria amicale costruita sul set.

Daria Pascal Attolini: non è regista che parla tanto, fornisce indicazioni più che con un dialogo predisposto a tavolino attraverso delle suggestioni

Eugenio Franceschini: ho avuto altre esperienze al cinema ma ciò che mi ha permesso di apprezzare il lavoro fatto è che si è creata un'atmosfera da compagnia teatrale. In genere al cinema si creano dinamiche che astraggono, qui invece c'è stata la componente umana, che il sistema cinematografico tende, in genere, a schiacciare.

Manuela Parodi: la qualità che ho apprezzato di più in Davide è quella di aver creato un ambiente sereno, nonostante i tempi stringati, non ci siamo mai sentiti pressati. Si è creato un bel gruppo, attori e troupe in sinergia.

 

Eugenio Franceschini e Walter Leonardi in La Luna su TorinoE lei come si è trovato con gli attori?

Davide Ferraio: a me piace lavorare con attori poco conosciuti, come era stato Mastandrea in Tutti giù per terra, per una questione di freschezza e non usura. Abbiamo attori molto bravi nel nostro Paese ma risulta poi difficile dissociarli dai ruoli che  interpretano

 

Quanto sono costate quattro settimane di riprese?

Davide Ferrario: il film è costato meno di 500000 euro. Il finanziamento è stato tutto privato grazie al rinnovo della tax credit che consente a soggetti fuori dal cinema d'investire in modo agevolato. In più sin dai tempi di Dopo Mezzanotte ho voluto sperimentare le tecnologie digitali. Qui ho adoperato una Canon 300D, meno di tre kw di corrente elettrica, la luce è tutta di scenografia, interna al film, il wifi ha permesso di muoverci agevolmente senza fili. Questi fattori consentono di fare un film con poco.

 

Quali sono i luoghi di Torino che si vedono nel film?

Davide Ferrario: a volte occorre essere uno straniero per guardare i luoghi abituali. Per me, che sono originario di altre zone, Torino è la città in cui puoi ancora avere delle visioni. Vedi una cosa ma ne immagini un'altra. Si vedono i ponti del centro, i quartieri olimpici, l'Igloo di Merz, il mercato 'al neon' di Porta Palazzo di Pistoletto, la centrale del Teleriscaldamento del Politecnico, la metropolitana, l'ingresso alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con gli ideogrammi cinesi, la facciata del monumento a Re Vittorio Emanuele II, ripresa, a 60 metri di altezza con droni come la facciata dell'ex palazzo dell'Enel, e poi naturalmente il Parco Dora, ex-area dello Strippaggio Teksid e il bioparco Zoom di Torino, a mezz'ora dalla città.

 

Al produttore: che contributo ha dato Ferraio alla città di Torino?

Paolo Damilano: oltre ad essere un amico Davide ha sempre creduto nella nostra città, che con la crisi, è in continua metamorfosi. Il cinema è assolutamente uno strumento straordinario di promozione.

 

Qual è il suo rapporto con Torino?

Davide Ferrario: non è tutto rosa e fiori, oltre la fantasia, uso altri modi per parlarne, ho girato anche al carcere delle Vallette.

 

Perchè tra tanti poeti Leopardi?Manuela Parodi e Walter Leonardi in La Luna su Torino

Davide Ferrario: in Piazza Garibaldi il pezzo di Leopardi è recitato da Luciana Littizzetto e secondo me Leopardi era la Littizzetto del suo tempo. Lo ricordiamo tristissimo ma aveva anche uno spirito comico. Tante delle Operette Morali sono dialoghi comici, perchè "per parlare di questo tempo bisogna utilizzare le armi del ridicolo'" sosteneva. Poi mi affascina il considerare l'immagine di lui che guarda il mondo da Recanati come noi oggi davanti al computer. Abbiamo capito tutto ma siamo infelici perchè tutto è così vicino eppure così lontano

 

Perchè la locandina del suo film recita il motto "tutti possono essere felici"?

Davide Ferrario: mi sono chiesto che cosa è questo film e credo sia un film sulla ricerca della felicità. Il gruppo alla fine si dissolve prendendo vie diverse, ogni personaggio cerca di trovare un modo per andare incontro alla felicità.

 

E' così corrente usare droni per girare?

Davide Ferrario: è diventata una tecnica accettabile perchè ha costi contenuti, 800-900 euro giornalieri, e rispetto gli elicotteri i droni sono molto più flessibili e facilmente governabili. Una volta scoperto il giocattolo devi evitare che ti porti via il film…

 

Quando uscirà e che tipo di distribuzione avrà?

Davide Ferrario: La luna su Torino sarà in anteprima a Torino, il 19 all'Antea di Milano in teletrasmissione con l'Italia durante una serata evento organizzata dalla produzione del film e Visionaria. Il 27 marzo sarà distribuito in 40 copie da Academy Two

 

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