"Tutto è cominciato qujando abbiamo cominciato a frequentare il cinema attraverso i cineclub. Ero diventato direttore di uno di questi, il CinemaUno a Padova e da lì è partita la nostra collaborazione".

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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Parte da lontano il rapporto tra lo sceneggiatore e il regista Enzo Monteleone e Carlo Mazzacurati. E oggi pomeriggio parteciperà a Gorizia a una tavola rotonda sul cineasta padovano scomparso il 22 gennaio scorso in occasione del 33° Premio Sergio Amidei.

Quali film mostravate?

Facevamo vedere il nuovo cinema tedesco che non usciva nei circuiti ufficiali: Fassbinder, Herzog, Wenders, Kluge, Von Trotta. E poi i noir, il cinema di Tarkovskij, Peter Sellers. Collaboravamo anche con altri importanti cineclub come Lab 80, Chaplin, Anteo. E c'era anche la nostra cineteca personale per vedere e rivedere i film.

Come è cominciato tutto?

Siamo partiti provando a fare dei piccoli film, come Vagabondi in 16 mm. Nessuno di noi fino ad allora aveva fatto aiuti registi. Nella zone poi negli anni '70 erano stati girati film come La moglie del prete di Risi a Padova o il Don Giovanni di Losey a Vicenza. Vagabondi partecipò a una serie di festival e vinse anche il Film-Maker di Milano. Però non venne mai distribuito. Se fosse accaduto, dovevamo fronteggiare il problema di una colonna sonora costosa in cui c'erano anche i Rolling Stones.

A Roma avevamo cominciato a fare la classica gavetta. Carlo partecipava a una trasmissione, un finto telegiornale e fece vari lavori per potersi pagare l'affitto. Scrisse, tra le altre cose, anche la sceneggiatura di Fracchia contro Dracula.Giocando a calcio, ha conosciuto Nanni Moretti. Gli è entrato in simpatia e poi gli ha prodotto il suo primo film, Notte italiana, con la sua casa di produzione, la Sacher Film.

E' vero che Mediterraneo lo doveva girare lui?

Non solo Mediterraneo, ma anche Marrakech Express. Con Carlo avevamo infatti scritto la sceneggiatura di quel film e lui stesso avrebbe dovuto dirigerlo. Era la storia di un nostro amico che era partito con la barca a vela e poi era stato arrestato. Poi lo siamo andati a riprendere facendo una colletta. Il progetto inizialmente non andò in porto perché c'era il produttore Gianni Minervini che aveva dei problemi con i diritti.

Anche Mediterraneo è nato da una personale esperienza. Con Carlo avevamo fatto una vacanza in Grecia. Io poi sono anche appassionato di Seconda Guerra Mondiale. Ho così scritto un adattamento di 45 pagine. Però ai produttori non interessava.

Sei stato invece cosceneggiatore del secondo film diretto da Carlo, Il prete bello.

Si, in quel periodo stavamo recuperando quegli scrittori veneti che erano stati un po' dimenticati come Goffredo Parise, autore del romanzo omonimo. Valerio De Paolis deteneva i diritti del film e propose a Carlo di farlo. C'è stato un adattamento libero rispetto al romanzo originale. Poi Il prete bello era già stato saccheggiato da Fellini in Amarcord. E quando il film uscì, fece scalpore.

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