Una vendetta al femminile – Incontro con Giorgia Farina e il cast di Ho Ucciso Napoleone

micaela ramazzotti in ho ucciso napoleone

Presentato in una affollata conferenza stampa Ho ucciso Napoleone, il nuovo film della giovane Giorgia Farina (Amiche da morire), alla presenza del ricco cast: Micaela Ramazzotti, Libero De Rienzo, Adriano Giannini, Iaia Forte, Elena Sofia Ricci e Thony. Ovviamente si è parlato molto del concetto di vendetta declinato al femminile…

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Presentato in una affollata conferenza stampa Ho ucciso Napoleone, il nuovo film della giovane Giorgia Farina (Amiche da morire), alla presenza del ricco cast: Micaela Ramazzotti, Libero De Rienzo, Adriano Giannini, Iaia Forte, Elena Sofia Ricci e Thony. Ovviamente si è parlato molto del concetto di vendetta declinato al femminile…

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Parliamo di questa vendetta un po' tarantiniana, declinata al femminile, le donne sanno aspettare il tempo giusto per vendicarsi?

Farina: beh avevo voglia di raccontare un personaggio femminile molto diverso dallo stereotipo. Di solito al cinema ci si trova di fronte alla bella fatalona o alla santa da sposare, non c'è via di mezzo. Qui volevo dimostrare che si può raccontare una donna in molte sue sfaccettature anche sgradevoli. Lei è lavoratrice, spietata, figlia, madre, moglie, vendicatrice, tante cose.

Ramazzotti: io interpreto una diavolessa, non c'è dubbio, lei ha il cuore gelido e ne è fiera. Ha anche un che di scandaloso la mia Anita, non le piace nulla della famiglia. Ma deriva tutto da vecchie ferite, nasconde molto altro. Mi è piaciuto l'approccio di Giorgia al film, si vede che è cresciuta negli anni 90, il film ha quella sensibilità, una nuova generazione, un cinema del futuro.

Voi uomini come avete approcciato quest'universo così femminile?

Giannini: io sono rapito dalla recitazione di Micaela. Anita è tutto quello che avete detto, spietatata eccetera, ma come attrice lei ha dato al personaggio una fragilità tutta particolare che la rende molto reale.

De Rienzo: Giorgia ha un ottimo rapporto con la paura. E con decine di altri registi non mi era mai capitato un'atmosfera così tranquilla sul set. Veramente sempre calma e precisa nelle sue scelte, tanto da riuscire a coordinare tutti i reparti in modo da creare un discorso che sullo schermo si vede tutto.

Quali sono stati i riferimenti cinematografici che ti hanno ispirata?

Tanti, sicuramente Almodovar, molte commedie della Meryl Streep anni '80, She's Devil in particolare. E poi ovviamente La ragazza con la pistola di Monicelli è un innegabile riferimento.

Lo sguardo sulla famiglia, sulle madri, sul matrimonio, è veramente spietato…

Io volevo parlare di un gruppo di persone che evadessero dai canoni e per questo molto vicine alla complessità della vita. Persone anche molto scorrette. Che sono buone quando conviene e cattive quando conviene. Senza indulgenza. Ho avuto la fortuna di avere delle attrici meravigliose che all'occorrenza si sono trasfornate in uno straodinario gruppo di iene che come un plotone d'esecuzione hanno creato la giusta solidarietà femminile.
 

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