Box Office 2012


Il 2012 è stato l'anno più ricco di tutti i tempi ma il pubblico americano non è tornato sui livelli del 2002. Il bottino globale è stato raggiunto per merito dello straordinario exploit di The Avengers, per l'attesa conclusione di The Dark Knight Rises ma anche per la sorprendente affermazione di The Hunger Games. Il grande sconfitto dell'anno è John Carter ma molti altri blockbuster si sono salvati solo per merito di un mercato internazionale

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Il 2012 ha offerto delle indicazioni confortanti e l'anno che è appena finito è entrato nella storia come il più ricco della storia: l'incasso globale interno è salito fino a dieci miliardi e ottocentocinquanta milioni di dollari e ha rispettato l'impegno annunciato di battere il precedente primato del 2009, in cui il bottino si era fermato a dieci miliardi e cinquecentonovantacinque milioni. Il record di allora era stato condizionato dall'exploit di Avatar di James Cameron, che aveva raggiunto la mostruosa cifra di settecentosessanta milioni e aveva definitivamente lanciato la diffusione del 3D. Il 2012 ha avuto qualcosa di analogo e The Avengers di Joss Whedon ha dominato la scena, ha fatto lievitare il mercato verso l'alto e ha tranquillizzato tutta l'industria che aveva preparato da anni il suo sbarco nei cinema. Il marvel-movie definitivo è stato distribuito all'inizio di maggio, ha dato il via alla grande corsa estiva e ha aperto con il migliore week-end di tutti i tempi: duecento milioni di dollari che con la complicità della contemporanea mondiale hanno messo subito al sicuro il budget e hanno premiato l'operazione con cui la Walt Disney ha acquisito i diritti dello sterminato catalogo di personaggi della casa editrice. The Avengers ha scalato le posizioni negli annali di Hollywood: è

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diventato il terzo film più ricco di sempre e ha occupato il trentesimo posto nella classifica adeguata all'inflazione.

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Il contributo sempre più importante delle piazze internazionali ha salvato molti blockbuster e ha protetto dei conti spese che il pubblico americano non è riuscito ad assorbire. L'incasso worldwide medio di un film è salito notevolmente con il traino delle nuove potenze economiche: la Cina, il Brasile e la Russia si sono presi quote sempre più significative e la linea è salita fino a quattrocentocinquanta milioni a film, in crescita rispetto ai quattrocentodieci milioni del 2011 e persino ai quattrocentotrenta milioni del 2009, che hanno approfittato dei due miliardi e settecento milioni di Avatar. Nel 2008, la media mondiale di un film era sui trecentocinquanta milioni… Solo un film è stato condannato all'insuccesso anche con questa generosa stampella: il suo fallimento ha persino compromesso la rincorsa del 2012 e ha reso l'estate molto turbolenta. John Carter non ha decollato e ha lasciato un buco da duecentocinquanta milioni di dollari: il fantasy con Taylor Kitsch è stato il film più costoso dell'anno insieme a The Dark Knight Rises di Christopher Nolan e la Walt Disney si è rassegnata ad una perdita rumorosa. Il mercato ha cercato di lanciare dei nuovi franchise e spesso non ha avuto successo come nel caso dell'eroe dei libri di Edgar Rice Borroughs: tuttavia, questa necessità di trovare nuove strade ha fatto centro in diversi casi e ha rinnovato le possibiltà di altri sfruttamenti.

Il flm più sorprendente dell'anno è stato The Hunger Games: il primo capitolo della saga letteraria di Suzanne Collins ha esaltato un momento tradizionalmente pigro come la primavera e ha portato a casa dei numeri persino superiori ad altri brand ormai esauriti come Twilight e a Harry Potter. La fama di Katniss Everdeen non ha ancora fatto presa all'estero ma in patria è stato un trionfo tale che il prolungamento delle sue avventure è atteso come un altro banchetto milionario per la Lionsgate e per la sua ambizione di uscire dal ghetto degli horror. La commedia ha centrato il bersaglio con Ted e l'esordio di Seth MacFarlane sul grande schermo è entrato nei primi dieci film più redditizi dell'anno: a differenza di un altro hit come 21 Jump Street ha fatto parlare di sè anche al di fuori dei confini nazionali e ha superato l'ostacolo dell'intraducibilità del genere. Il film del creatore de I Griffin è arrivato in un momento in cui i mostri sacri hanno avuto grandi difficoltà: Ben Stiller è inciampato ancora con The Watch e Adam Sandler è precipitato nell'anonimato con That's My Boy. Le certezze del 2012 risiedevano completamente su una lunga lista di episodi finali: The Dark Knight Rises vanta il secondo posto ma le sue aspettative erano quelle di vincere la corsa senza troppi patemi: la strage di Aurora non ha giovato alla sua avventura commerciale anche se ha lottato fino alla fine per rincorrere The Avengers e si è consolato con più di un miliardo.

Il club dei film che hanno contato questo mostruoso incasso ha dovuto aprire le porte per accogliere una gradita rinascita autunnale: Skyfall era uscito dopo che Casino Royale e Quantum of Solace non avevano sciolto i dubbi sulla popolarità del James Bond di Daniel Craig. Le imprese del cinquantenario hanno riportato 007 ai livelli di apprezzamento di Sean Connery, la sua marcia è andata ben oltre le previsioni e l'agente segreto di Ian Fleming ha contribuito in modo decisivo per consegnare alla Sony la fetta più ricca delle entrate del 2012: un primato che allo studio mancava dal 2006… L'animazione deve essere valutata secondo diversi parametri: il genere non ha brillato e gli americani hanno premiato Brave della Pixar ma hanno apprezzato The Lorax e Hotel Transylvania e hanno dato seguito agli sforzi della Universal e della Sony. Il monopolio di Emeryville e della Dreamworks si incrina ancora di più se si considera che il film più amato nel mondo è stato Ice Age: Continental Drift e la 20th Century Fox ha portato a casa ottocentosettantacinque milioni di dollari, quasi centocinquanta milioni in più di Madagascar 3.

Il titolo che ha incassato di più in relazione alla spesa è stato Magic Mike: il film di Steven Soderbergh ha incassato sedici volte quello che è costato e ha messo ulteriormente in luce la stella di Channing Tatum. L'attore è stato l'assoluto protagonista del week-end del Valentine's Day e The Vow di Michael Sucsy è stata il romance dell'anno. Dark Shadows di Tim Burton non si è imposto nonostante sia stato trattato molto bene dalla distribuzione e The Amazing Spider-Man di Marc Webb non è stato all'altezza della precedente trilogia di Sam Raimi e ha legittimato le critiche per un reboot prematuro. Battleship di Peter Berg ha rischiato di franare sotto il peso dell'investimento e solo quando è uscito fuori dagli Stati Uniti è riuscito a pareggiare e ad evitare l'abbinamento con John Carter: sicuramente non è stato l'anno di Taylor Kitsch, che era il protagonista anche di questo film… Il 2012 ha mantenuto gli impegni che si era dato ma non ha colmato l'emorragia di spettatori che lo separava dal 2002: la tendenza rispetto agli ultimi anni è stata invertita ma il mercato cerca ancora quei duecento milioni di biglietti che ha perso negli ultimi dieci anni. Forse non riuscirà mai più a ritrovarli dentro le proprie frontiere ma il pubblico nel mondo cresce in modo esponenziale ed incoraggiante ed Hollywood sembra venire incontro ai gusti delle nuove platee.

 

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