"Merry Christmas" di Neri Parenti

A spasso fra un raccordo e l'altro, in "Merry Christmas" si aprono piccole finestre che mescolano con intelligenza e sarcasmo le radici della commedia all'italiana e il cabaret televisivo.

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E' decisamente fuori dal tempo il cinema di Neri Parenti, con quelle storie sempre uguali a se stesse, ritmate da battute e refrain che si clonano e rincorrono a vicenda nel corso degli anni, con i volti dei protagonisti che attraversano con smorfie immutabili le solite tragicomiche avventure, fra incroci di coppia e questioni di banale infedeltà. Forse, più che fuori dal tempo, i set di Parenti sono ancorati al tempo, aggrappati ad un'epoca – i nostri gloriosi anni'80 – con la sua genuina euforia, i suoi stereotipi sociali, quella comicità che trova nella volgarità, nella battuta facile e pesante il suo marchio di fabbrica. Eppure, talvolta, questa immobilità visiva nasconde pieghe e striature che solo uno sguardo più attento riesce a cogliere, piccole vibrazioni che minano un'apparente compattezza filmica. Così "Merry Christmas", ultimo prodotto dell'officina Parenti, mostra immediatamente una struttura narrativa più elaborata, una maggiore attenzione verso la costruzione dei personaggi, tutti rigorosamente sopra le righe, una collocazione geografica che orienta l'asse del racconto in un hotel di lusso di Amsterdam, fra i grandi magazzini e i celebri locali notturni della capitale olandese. Piccoli accorgimenti che sarebbero del tutto trascurabili se Parenti non si divertisse, anche e soprattutto, a lavorare lungo i margini della trama, "bucando" continuamente la sceneggiatura con piccole e sgangherate intrusioni di personaggi "minori" – vedi gli sketch stranianti e surreali dei Fichi d'India – con intermezzi di irresistibile e sguaiata comicità che sembrano più dettati dal caso che dai rigidi meccanismi del racconto, più ispirati dall'improvvisazione che da una sapiente organizzazione dell'inquadratura. A spasso fra un raccordo e l'altro si aprono piccole finestre che mescolano con intelligenza e sarcasmo le radici della commedia all'italiana e il cabaret televisivo, creando un cinema che ha nell'irriverente fisicità dei suoi interpreti un'inconfondibile cifra stilistica. Perché, in definitiva, "Merry Christmas" è soprattutto un film che respira attraverso i corpi dei suoi protagonisti, trae linfa vitale dal fluido magnetico che scorre fra un adrenalinico Massimo Boldi e un Christian De Sica più asciutto e misurato, "strana coppia" di un cinema italiano sempre più anemico di attori così sanguigni, di interpreti ancora capaci di saturare ogni centimetro di un'inquadratura con un sorriso, un gesto strafottente o un semplice sguardo d'intesa.

Regia: Neri Parenti
Sceneggiatura: Fausto Brizzi, Lorenzo DeLuca, Marco Martani, Neri Parenti
Fotografia:Gian Lorenzo Battaglia
Montaggio: LucaMontanari
Musica: Bruno Zambrini
Scenografia: Juan Botella, Maria Stilde Ambruzzi
Costumi: Cristiana Lafayette
Interpreti: Massimo Boldi, Christian DeSica, Enzo Salvi, Biagio Izzo, Massimiliano Cavallari, Bruno Arena
Produttore: Aurelio De Laurentiis, Andres Vicente Gomez per Filmauro /Lola Films
Distribuzione: Filmauro
Durata: 105'
Origine: Italia/ Spagna, 2001

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