“Il mio amico vampiro” di Uli Edel

C’è un fondo di sottile compartecipazione in questo film che, pur nell’inevitabile leggerezza che lo caratterizza, tenta di abbozzare un’analisi, approssimativa quanto si vuole, ma mai superficiale, del “diverso”.

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Dagli spaccati sociologici degli anni Ottanta (“Christiane F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino” e “Ultima fermata Brooklyn”), passando per il controverso “Body of Evidence”, Uli Edel arriva a realizzare questa favola per bambini, sfruttando il tema non originale dei vampiri.
Una volta tanto, però, i vampiri non sono i cattivi (non potrebbe essere diversamente, visto il pubblico a cui il film si rivolge); al contrario, sono le vittime di una maledizione che li costringe a vivere di notte e a nascondersi alla vista degli uomini. L’unico che può aiutarli è un piccolo americano trasferitosi in Scozia con i genitori, in grado di vedere in sogno gli episodi del loro tormentato passato e che, diventato amico del suo coetaneo vampiro, aiuta la sua famiglia a tornare alle fattezze umane.
C’è un fondo di sottile compartecipazione in questo film che forse passerà inosservato, ma che, pur nell’inevitabile leggerezza che lo caratterizza, tenta di abbozzare un’analisi, approssimativa quanto si vuole, ma mai superficiale, del “diverso”. Diversi sono i vampiri, che vivono emarginati dalla società e non possono che sognare il giorno in cui saranno finalmente liberi. Ma diverso è anche Tony, il protagonista che non ha amici e viene deriso dagli altri perché crede ai vampiri. È allora inevitabile l’incontro tra Tony e i vampiri, perché solo questo incontro, e la conseguente amicizia che ne deriva, permette al bambino e ai “mostri” di trovare la loro identità e una possibilità di riscatto.
È nel tema dell’aiuto reciproco, quindi, che risiede la morale, semplice ma non banale, del film. Una morale che evita di scadere nel sentimentalismo gratuito e di maniera, articolata lungo tutta la storia in una serie di episodi divertenti, spesso spettacolari, che culminano nell’ovvio lieto fine, degna conclusione di un film di piccoli sentimenti e tenui emozioni.
Titolo originale: The Little Vampire
Regia: Uli Edel
Sceneggiatura: Karey Kirkpatrick dal romanzo di Angela Sommer-Bodenburg
Fotografia: Bernd Heinl
Montaggio: Peter R. Adam
Musica: Nigel Clarke, Michael Csanyi-Wills
Scenografia: Joseph C. Nemec III
Costumi: James Acheson
Interpreti: Jonathan Lipnicki (Tony Thompson), Richard E. Grant (Frederick Sackville-Bagg), Jim Carter (Rookery), Alice Krige (Freda Sackville-Bagg), Pamela Gidley (Dottie Thompson), Tommy Hinkley (Bob Thompson), Anna Popplewell (Anna Sackville-Bagg), Rollo Weeks (Rudolph Sackville-Bagg)
Produzione: Richard Claus
Distribuzione: Nexo
Durata: 95’
Origine: Germania/Olanda/Stati Uniti, 2000

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