CinemAsia – Estate in rosa cinese

tiny times

Nei mesi estivi in Cina c'è stato un boom di film con al centro la nuova generazione delle giovani urbane – sia come soggetto della narrazione che come target di pubblico. Dal successo di So Young, esordio di Vicky Zhao alla regia, alla commedia romantica One Night Surprise di Eva Jin, fino al tragi-kitsch della saga Tiny Times dello scrittore milionario Guo Jinming. La rubrica è a cura di www.asiaexpress.it

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tiny timesCon la politica del socialismo di mercato e la crescita sfrenata degli ultimi decenni, solo di striscio sfiorata dalla crisi economica internazionale, la Cina ha assistito al radicarsi di una alta borghesia diffusa specialmente nei centri urbani, per cui lusso e azzardi finanziari vanno di pari passo. Come conseguenza del rapido mutare della società, anche in Cina la posizione della donna si sta evolvendo: dal sottotesto confuciano, mai realmente abbandonato, si sta passando a una nuova consapevolezza in cui al centro non è più necessariamente o primariamente la famiglia, ma il benessere e l'affermazione personale.

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Il cinema rappresenta sempre più spesso questo nuovo modello femminile, anche perché il gruppo sociale è diventato un target di mercato appetibile, che domanda di essere rappresentato. Il luogo principale di questa rinegoziazione d'immagine è la commedia romantica, un genere che sta subendo un percorso forzato di svecchiamento, iniziato perlomeno nel 2002 dal precorritore Spring Subway di Zhang Yibai. Ma è con il successo prima di Sophie's Revenge (Eva Jin, 2009), e poi di Go Lala Go! (Xu Jinglei, 2010), che si afferma definitivamente una formula facilmente riassumibile: giovani donne in carriera, indipendenti e abituate agli agi dei soldi, che si riscoprono invischiate in tormenti amorosi in grado di mettere in crisi le loro scelte. Il canovaccio vede spesso la rappresentazione del nuovo impero finanziario cinese – ditte multimiliardarie, palazzi di vetro giganteschi, auto di lusso e guardaroba sconfinati – come un sogno sempre più alla portata di tutti, anche delle giovani spettatrici, che infatti si affollano nei cinema non solo per vedere le star e sospirare dei loro amori, ma anche per assaporare con gli occhi la moltitudine di firme (vestiti, scarpe, borse e altri accessori) che si affannano sullo schermo. Da qui il successo di film come Dear Enemy (Xu Jinglei, 2011) o Love on Credit (Leste Chen, 2011), in cui il dramma finanziario è sullo stesso piano delle indecisioni sentimentali della protagonista.

 

one night surpriseSu questo tenore giocano molti dei film usciti negli ultimi mesi in Cina, da maggio a fine estate, alla rincorsa di una fetta di mercato ormai consolidata. Ci ha riprovato Eva Jin, che torna a quattro anni di distanza da Sophie's Revenge con One Night Surprise, classica commedia degli equivoci con protagonista la superstar Fan Bingbing: Michelle è una pubblicitaria estroversa e single, con uno spirito artistico variopinto che non le impedisce però di dedicarsi pienamente alla carriera. Dopo una festa alcolica per i suoi 32 anni, si ritrova incinta, senza ricordare con chi sia andata a letto. Mentre scarta progressivamente i potenziali indiziati, finisce col conoscere meglio Tony, suo sottoposto e più giovane di lei, di lei palesemente innamorato. Un intreccio risaputo, svolto in modo prevedibile, ma sorretto da una regia spumeggiante, ricca di trovate fumettose e sbilenche, e da attori perfettamente consci del tenore leggero della produzione, che dimostrano un'ottima alchimia.

 

so youngA un versante più pomposo e (almeno teoricamente) sofisticato si rivolge la saga Tiny Times, di cui questa estate sono usciti a poche settimane di distanza i primi due capitoli (altri due sono annunciati per il 2014), storia di quattro amiche di diversa estrazione sociale e con diverse aspirazioni, dall'università alla vita adulta nella Shanghai di oggi. I due film rappresentano l'esordio alla regia di Guo Jinming, giovane scrittore che ha creato un impero editoriale quasi dal nulla vendendo milioni di copie dei suoi libri rivolti alle nuove generazioni e che ha scelto di trasporre in prima persona i suoi romanzi. Le vicissitudini delle quattro ragazze, che convivono in un dormitorio che assomiglia più a una reggia barocca, sono sommerse da una glassa continua di ralenti, voice over, viraggi di colore e recap con canzoni mielose che spezzettano la narrazione in una ripetizione infinita di estetizzazioni da videoclip. Le protagoniste vivono nel lusso più sfrenato, puntano a lavori da sogno (alta finanza, editor di magazine di successo, stilista, atleta), ma continuano a sottostare a logiche pienamente maschili (nonostante i numerosi fan-service, con i ragazzi a petto nudo per far ingolosire le spettatrici), e citano impunemente massime di Mao come si trattasse di Prada o Ferragamo.

 

Ai film che guardano a un gruppo di amiche appartengono anche Naughty Girls di Zhang Yang e Day of Redemption di Lawrence Ah Mon/Lawrence Lau. Il primo segue le peripezie di alcune studentesse liceali tra amori, droga, sesso e violenza: il tentativo è pedestre, sempre in bilico verso l'esasperazione involontaria dei toni tragici, e la produzione risicata, con una fotografia smorta e poca verve nella direzione degli attori, ma l'introduzione di un tipo di scrittura più adulta, con riferimenti a masturbazione, preservativi, prostituzione minorile e altre amenità da sociologia terroristica della crescita, per quanto embrionale, fa presupporre possibili sviluppi futuri in tal senso. Day of Redemption è invece il mezzo passo falso di un regista di solito attento ai mutamenti sociali (Spacked Out, Besieged City), che qui descrive le tribolazioni di quattro amiche che hanno fondato una casa di biancheria intima e sono ora costrette a trovare una soluzione economica prima della possibile bancarotta e della scadenza di un prestito. La situazione degenera quando in sede si presenta Zhou Ting, ex amante dei tempi dell'università della mente del progetto, pronto ad acquistare il marchio e i loro prodotti, ma con in previsione la chiusura dell'azienda. La produzione è povera, e anche l'infittirsi di stratagemmi per salvare la baracca è tirato via, ma il film espone comunque l'ascesa di un gruppo di donne che cerca di mettersi in affari indipendentemente dall'universo maschile – con tutte le difficoltà del caso.

 

tiny times 2Escludendo altre commedie romantiche poco riuscite e insipide, come Love is Beautiful di Richard Yin o The Stolen Years di Barbara Wong, rimane l'incredibile esordio di Vicky Zhao con So Young, sua prova di diploma alla scuola di regia che si è trasformato in un successo di pubblico stratosferico, con un incasso che ha ripagato di almeno venti volte i costi di produzione. Tratto da un romanzo di Xin Yiwu, racconta di una ragazza negli anni '90 che decide di frequentare l'università solo per ricongiungersi con il suo fidanzato, scoprendo però che questi è andato a studiare all'estero senza dirglielo. Lei prosegue gli studi, facendo amicizia con le sue coinquiline e innamorandosi di un altro ragazzo, che però parte per l'estero a sua volta. Le fasi ambientate in università sono cariche di nostalgia e ironia, con una regia astuta a fotografare gli sbalzi di umore. Purtroppo nella seconda parte, ambientata ad anni di distanza, l'impianto drammatico crolla fragorosamente sotto i colpi di stereotipi e svolte didascaliche, ma nel complesso rimane un film agrodolce sulla crescita e la disillusione, con una protagonista che quasi per caso entra in un percorso di crescita personale inaspettato.

 

one night surprise 2Nonostante la presenza di molte registe cinesi di successo –  dalle citate Eva Jin, Xu Jinglei e Vicky Zhao fino alle più indipendenti Li Yu ed Emily Tang – e a una ritrovata attenzione produttiva per film rivolti a un pubblico femminile, la rappresentazione delle donne nel cinema cinese è ancora lontana dal restituire un'immagine pienamente emancipata e indipendente. Grazie anche al nefasto influsso di prodotti d'importazione glamour come Sex and the City, per il momento l'attenzione è ancora incentrata all'esposizione del lusso come sogno consumistico da raggiungere (l'insistenza di molti film su firme della moda e accessori), in una cornice in cui troppo spesso la donna finisce con il rientrare nello stereotipo di appendice maschile (la realizzazione ultima rimane quasi sempre il matrimonio). Il buon ritorno degli incassi e un aumento continuo di consapevolezza delle dirette interessate, insieme alla velocità stratosferica con cui sta evolvendo il cinema commerciale cinese, fanno però pensare a una ulteriore imminente maturazione.

 

La rubrica è a cura di www.asiaexpress.it

 

TRAILER DI ONE NIGHT SURPRISE

 

TRAILER DI TINY TIMES 1.0

 

 

TRAILER DI TINY TIMES 2.0

 

TRAILER DI SO YOUNG

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