CinemAsia – (Sex) Appeal

(sex) appeal

Wang Wei-ming, assistente di Edward Yang negli anni Novanta, poi regista di spot pubblicitari per dieci anni, fa il suo esordio nel lungometraggio con un'opera ambiziosa sul teso rapporto tra un professore di musica e una sua studentessa, che lo accusa di violenza. Uno studio di caratteri che coinvolge molti personaggi, messo in scena con acume e qualche sbandata, indeciso tra due versioni con montaggio diverso. La rubrica è a cura di asiaexpress.it

 

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(sex) appeal(Sex) Appeal rappresenta un tentativo di film commerciale maturo, distante dai territori del cinema di ricerca, ma al contempo in opposizione al trend di commedie insipide dal sapore locale che ha dominato il box office di Taiwan negli ultimi anni. È come se Wang Wei-ming, ispiratosi a una storia realmente accaduta, abbia cercato di unire le due strade in cui si è dipanata finora la sua carriera, quella sperimentale e attenta ai personaggi degli esordi, dopo la laurea, con Edward Yang, e quella pubblicitaria, tesa a seguire le aspettative del pubblico. L'obiettivo è ambizioso, e anche se il risultato non è sempre all'altezza, rimane un film stratificato, che preferisce i chiaroscuri alle certezze consolidate: nel caso di presunta violenza carnale che coinvolge un docente e una studentessa, la scelta è quella di presentare le molte sfaccettature del caso senza prendere posizione precisa, aprendo alle conseguenze della disputa non solo sui due diretti interessati, ma anche sulla comunità che ruota loro intorno.

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(sex)appealIl primo scoglio è rappresentato dalle due versioni esistenti: una proiettata a Taiwan e nel mercato cinese, l'altra passata al festival di Busan e approntata per il mercato internazionale. La piccola differenza nella durata (circa due minuti in meno nella versione internazionale) non descrive appieno il senso dell'operazione: la versione internazionale modifica infatti il montanggio di alcune sequenze, specialmente nella prima parte, ed espunge un paio di passaggi chiave, dando una tonalità più sfocata e leggera rispetto all'originale. Modificata totalmente anche la colonna sonora, che passa dalla partitura originale di Annie Lo a Mahler. In entrambe le versioni, comunque, il centro rimane il senso di vertigine sperduta in cui si trova proiettata la studentessa, che si sposta in una università di provincia per proseguire gli studi di clarinetto per sfuggire alle cure oppressive della madre single che l'ha allevata a Taipei: tra l'interesse acerbo di un coetaneo e la gentilezza decisa del professore, la ragazza si trova invischiata in un affare illecito di cui non (sex)appealcapisce i confini e di cui tende a rimuovere il passaggio iniziale, in cui l'uomo adulto si è imposto con la forza. (Sex) Appeal però non si chiude nel confronto tra i due, ma coinvolge anche una consulente degli studenti, una cinica avvocato di Taipei, amica di vecchia data della consulente, e la moglie del professore, a sua volta avvocato, che si trova a doverlo difendere. Sullo sfondo delle lotte della popolazione locale per abbattere un hotel che deturpa la baia, il dramma intimo si trasforma in un dibattito tumultuoso, tra sensi di colpa, non detti, gelosie, risentimento, voglia di rivincita e ricordi del passato.

 

Wang Wei-ming si muove con sicurezza sul fragile terreno morale, ricorrendo all'ellissi per alcune parti del racconto, lasciate solo intuire agli spettatori tramite riferimenti incrociati. Una scelta coraggiosa che aggiunge densità all'intricata rete di pulsioni che muovono i personaggi. (Sex) Appeal mantiene alcune ambiguità, e non riesce a chiudere alcuni paralleli (le tensioni tra la consulente degli studenti e l'avvocato di Taipei non ha sbocco, ad esempio), ma riesce a scavare nella superficie degli eventi, fino a far emergere l'insicurezza e la solitudine della protagonista.

 

La rubrica è a cura di asiaexpress.it

 

IL TRAILER DI (SEX) APPEAL

 

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