FILM IN TV – "Duello nel Pacifico" di John Boorman

Hell in the Pacific
Il duello del film di Boorman (Un tranquillo weekend di paura, Zardoz, L'esorcista II-L'eretico) è tra finzione, ma meglio sarebbe dire utopia, e realtà: l’utopia del convivere serenamente e la realtà della convivenza impossibile che sfocia nella guerra e nella distruzione. Giovedì 11 Giugno, ore 14.00, La7

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Duello nel Pacifico di J. BoormanIl protagonista di Senza un attimo di tregua percorreva (non a caso si chiamava Walker) instancabile tutto il film, tra calci, pugni e spari seminando feriti e morti alla ricerca di una valigetta piena di soldi. D’un tratto si fermava e il volto assumeva un’espressione quieta e allo stesso tempo vicina a una freddezza astratta, quasi metafisica. Così sono i due protagonisti di Duello nel Pacifico, perfetti rappresentanti di un cinema, quello di Boorman, sempre in bilico narrativamente e stilisticamente tra la quiete e l’esplosione di violenza, tra la civiltà e la natura, l’individuo e la storia sociale, l’utopia e la realtà. Pensiamo al capitano giapponese che infaticabile, in silenzio e orgoglioso allestisce un fortino fatto di conchiglie appese agli alberi e pali appuntiti e poi crolla quando il nemico lo perseguita suonando la borraccia o pisciandogli addosso; pensiamo all’americano – interpretato da Lee Marvin, già protagonista del precedente Senza un attimo di tregua – che si agita avanti e indietro per rubare l’acqua potabile e attende tra il fango e il fogliame, con sguardo davvero metafisico, che il nemico si distragga per liberarsi dal tronco e colpirlo.
C’è un momento del film che, più di ogni altro, riteniamo significativo: poco dopo essersi dati la caccia invano sull’isola, il capitano americano e quello giapponese si ritrovano faccia a faccia. Un primissimo piano degli occhi di Mifune introduce il suo colpo mortale con il bastone, il primissimo piano degli occhi di Marvin quello, altrettanto mortale, con il coltello. Poi Boorman ritorna al campo medio iniziale e mostra i duellanti che, rabbiosi, ansimanti e immobili, si stanno ancora fissando. Non è successo niente, non c’è stato alcun duello e nessuno dei due uomini è morto, insomma abbiamo assistito a qualcosa di finto. Ma è anche un qualcosa che, poiché messo in scena dal regista e visto dallo spettatore, è a suo modo reale. È questo, in fondo, il duello del film, un duello tra finzione, ma meglio sarebbe dire utopia, e realtà: l’utopia del convivere serenamente e la realtà della convivenza impossibile che, a causa della proprietà (il tronco d’albero), dell’incomunicabilità e della religione (l’americano vorrebbe chiedere una cosa all’amico e quando finalmente ci riesce lo attacca: «Mi spieghi come mai voi giapponesi non credete in Dio?»), sfocia nella guerra e nella distruzione. E non c’è distruzione più esplicita del bombardamento che nel finale spazza via tutta l’isola: un finale posticcio, appiccicato alla meno peggio dalla produzione, ma che, forse proprio per la sua approssimazione soprattutto tecnica (il taglio troppo rapido al montaggio), lascia ammutoliti e sconvolti.

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Regia: John Boorman
Interpreti: Lee Marvin, Toshiro Mifune
Durata: 103'
Origine: USA
Giovedì 11 Giugno, ore 14.00, La7

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