HOME CINEMA – L'ora di religione di Marco Bellocchio
Il sorriso come “forza” di fronte ai macigni della Storia e della Vita, con la leggerezza e l'orgoglio della propria "debolezza umana". Un ottimo DVD, per questo straordinario film di Bellocchio.
E' il sorriso l'elemento chiave del film di Bellocchio. Sin dal titolo, o meglio sottotitolo, "il sorriso di mia madre", come in origine dove chiamarsi la pellicola. Il sorriso della madre del protagonista, certo, che incombe da una gigantesca riproduzione che lascia sorpreso Ernesto (Sergio Castellitto), che non ricordava mai quel volto sorridente in vita. Ma soprattutto il sorriso, più volte evidenziato dagli altri personaggi del film, dello stesso Ernesto. Prima un sorriso imbarazzato, di fronte al prete che gli comunica il processo per la canonizzazione della madre, poi quello di scherno, al conte che lo sfiderà anacronisticamente a duello, poi al cardinale, che ne leggerà un timore di fronte al divino, quindi quello alla zia e infine quello, rassicurante, al figlio cui confesserà la proprio "solitudine" dell'ateismo.
Ma la forza del film di Bellocchio sta nel porsi di fronte ai macigni della Storia e della Vita (che altro sono le religioni, quel qualcosa in cui credono 5 miliardi su 6 di persone del pianeta, come gli ricorderà la zia, curiosamente rimandando un'analoga citazione dal film di Zemeckis, Contact), con la leggerezza e l'orgoglio della propria "debolezza umana". Essere in minoranza, quasi schiacciati da un elemento che nel corso del film diventa sempre più grande, di lui e di tutti, quasi un'ossessione che si ripete in ogni momento, dai dubbi/conflitti infantili del figlio, che si trova per la prima volta a scontrarsi con l'onniscienza di Dio, alla figura della madre "santificata", al fratello matto e bestemmiatore, all'insegnante di religione fino all'incontro (mancato) con il papa. E' in questa debolezza del "non credere", di fronte a un mondo che crede, ma nel non volerlo urlare per convincere gli altri, ma tenerselo per se come estremo liberto arbitrio dell'uomo, magari solo per sussurrarlo nell'intimità del rapporto con il figlio, che sta la "forza" vitale del protagonista, che si muove continuamente, sempre in ritardo, sempre "fuori luogo", sempre pronto ad "andar via", da un mondo che non sembra più appartenergli, cui non sembra più appartenere. E invece Ernesto è obbligato dalla realtà a fare i conti con questo mondo, a discutere con l'insegnante di religione, a spiegare al figlio il proprio "non credere", a duellare con il conte per un offesa, a confortare il fratello impazzito, a confrontarsi con la moglie dal quale si sta separando. E' un mondo di separazioni e di contrasti da cui si allontana l'unico elemento vitale del film, la Diana (Chiara Conti) che gli si paventa come l'insegnante di religione del figlio, per poi rivelarsi un'artista possibile, sua ammiratrice, per una storia, un innamoramento improvviso, un divertimento, un sogno, come quell'inseguimento tra i corridoi della sua casa/studio, e quel lasciarsi dopo l'amore davanti al portone di casa, ancora una volta, con un sorriso.
Questa magnifica leggerezza del rapporto tra Ernesto e Diana risolleva il film dalla cappa plumbea in cui la presenza incombente del divino l'aveva ricacciato, per restituirci un universo "altro", dove tutto sembra ancora possibile, persino accompagnare il proprio figlio a scuola e guardarlo entrare, quasi "fotogramma per fotogramma", con una nuova serenità.
Questo magnifico affresco di Marco Bellocchio è servito dalla Elleu in un DVD prelibato e ben fatto, che ci presenta un backstage, interviste al regista e a tutti i protagonisti (bambino compreso) del film, foto di scena, trailer e un'originale conversazione a due, tra Bellocchio e Castellitto, che ci permette di vedere immagini del film commentate "in diretta" da loro, in uno "split-screen" davvero utile. Qui regista e protagonista riflettono sui "microgesti dell'attore", sul "primato della finzione" e sulla "pietra dello scandalo", ovvero la famosa bestemmia che tante polemiche ha suscitato. Un modo nuovo di presentare il film, didattico e piacevole.
Contenuti speciali
• Backstage
• Interviste
• Foto di scena
• Trailer
• Conversazione a due (Bellocchio e Castellitto)
• Commento al film di Bellocchio e Castellitto