"Mai Stati Uniti". Incontro con Carlo ed Enrico Vanzina e il cast

carlo vanzina sul set di Mai Stati Uniti con Giovanni Vernia e Ricky Memphis

Presentato il loro ultimo film in uscita il 3 gennaio in 350 copie assieme ai protagonisti Ricky Memphis, Vincenzo Salemme, Giovanni Vernia, Ambra Angiolini, Anna Foglietta, Maurizio Mattioli e Andrea Pittorino. Centrale, nell'incontro, la discussione sulla crisi degli incassi e più di una stoccata è stata indirizzata a I 2 soliti idioti

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carlo vanzina sul set di Mai Stati Uniti con Giovanni Vernia e Ricky MemphisI due fratelli, regista e sceneggiatore, hanno presentato il loro ultimo film in uscita il 3 gennaio in 350 copie assieme ai protagonisti Ricky Memphis, Vincenzo Salemme, Giovanni Vernia, Ambra Angiolini, Anna Foglietta, Maurizio Mattioli e Andrea Pittorino. Prima dell'incontro, Enrico Vanzina ha voluto ricordare Carol Levi, scomparsa stamattina: "Era la nostra agente da 37 anni. Quindi dedico il film a lei”.

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Avete già girato negli Stati Uniti in Vacanze in America e Sognando la California. Qual'è stata la molla che vi ha riportato lì

Carlo Vanzina: Qui c’è stato un omaggio particolare. Nel 1959 vidi per la prima volta Intrigo Internazionale che poi ho riguardato un centinaio di volte. L’idea di portare un pezzo di comicità in quel luogo al monte Rushmore era emozionante. Poi c'è stata anche l'intenzione di trasferire una parte della commedia italiana nella commedia americana, tra Una notte da leoni e Parto col folle.

 

Quindi citazioni ben riconoscibili?

Carlo Vanzina: Si, l’urna è copiata da Parto col folle, l' albergo di Las Vegas è ispirato a Una notte da leoni. Poi c'è la dissacrazione della Monument Valley dove ha girato John Ford. Inoltre bisogna sempre partire da un soggetto drammatico per fare un film comico. Lo dicevano Age e Scarpelli. L’intenzione era di fare un film ottimista portando i valori della famiglia.

 

vincenzo salemme, ricky memphis e giovanni vernia ij una scena di Mai Stati UnitiGli attori e i loro personaggi

Maurizio Mattioli: Tra cinema e tv abbiamo fatto 16 film insieme. Da Le finte bionde in poi ne è passata tanta di pellicola. Ormai con Carlo ed Enrico siamo come fratellini. Sono tra i pochissimi che permettono a un attore di partecipare al testo. Questa è la chiave per andare d’accordo. Poi abbiamo anche la stessa età.

Andrea Pittorino: (alle insistenze di Mattioli che gli diceva: "Di de che squadra sei, su nun vergognatte") Sono della Juve. Mi sono divertito tantissimo con degli attori bravissimi, soprattutto con Giovanni (Vernia) con cui ho fatto delle esperienze bellissime come quella delle montagne russe a Las Vegas. Con Carlo ho fatto la mia prima fiction e il mio primo film.

Ricky Memphis: A Las Vegas abbiamo anche visto David Copperfield

Anna Foglietta: Lì sul set ho scoperto di essere incinta. Carlo mi ha detto: “Zitta, se non non lavori più”.

Vincenzo Salemme: I Vanzina scrivono sull’attore. Con Carlo io lavorerei tutta la vita. Quello che mi resta dell’America è la puzza d’aglio.

Ambra Angiolini: Angela si è abbastanza adattata alle mie paranoie e le mie fobie.

Giovanni Vernia: Ricorderò questo film come un’esperienza drammatica. E la scena della doccia è stata fatta il 1° giorno di riprese. Mentre correvo, nudo, ho preso una tranvata per terra con tre ragazze che mi hanno guardato. E’ stata una figura umiliante. Quando Carlo gira è un mostro. Lui ha già il montaggio del film. E così c’è tempo per andare a ballare la notte.

Enrico Vanzina: Ieri sera ho letto un’intervista a Robert Benton. Lui pensava alla sceneggiatura immodificabile poi ha incontrato Robert Altman che gli ha detto che la faccia ce la mettono gli attori. Ecco, in Mai Stati Uniti Carlo e gli attori hanno portato creatività.

 

Parliamo ora del tragico momento del mercato italiano con gli incassi crollati (dati di ieri) di circa il 34%

Carlo Vanzina: Qui in Italia si prende troppo sottogamba il fatto che si scarica dalla rete. Finché il governo non vara un rimedio serio, resterà un problema.

Anna Foglietta: Ho vista in rete un trailer de I 2 soliti idioti che istigano a piratare al cinema. Che lo facciano due attori, mascherati da anziani, è un fatto molto grave. Ora dopo che ho detto questo, Valsecchi non mi chiamerà mai a lavorare con lui 

Giovanni Vernia: Noi siamo al 2° posto nel mondo per pirateria. Al limite i film si possono mettere in rete, ma pagando.

 

Com'è stato il lavoro sulla sceneggiatura e la collaborazione con Edoardo Falcone?

Enrico Vanzina: Noi non lavoriamo spesso per altri. Solo con Benvenuti e De Bernardi e, nel noir, con Ferrini. A Falcone piace molto il cinema anni ’50, la commedia all’italiana, ha una passione per Aldo Fabrizi ed è molto spiritoso. Ci siamo trovati bene e adesso ci vogliamo anche bene. Quando arriva la mattina, come Benvenuti e De Bernardi, racconta i cazzi degli altri e poi si comincia a lavorare .

 

(da sinistra) Ricky Memphis, Ambra Angiolini, Giovanni Vernia, Vincenzo Salemme, Anna Foglietta in Mai Stati UnitiCom'è cambiata la comicità nel cinema italiano nel corso degli anni? E la formula del cinepanettone è logora?

Carlo Vanzina: Con Sapore di mare e Vacanze di Natale, girati nello stesso anno, abbiamo fatto dei film divertenti ma anche sentimentali. Poi nel corso del tempo la commedia italiana ha preso un’altra deriva, ma non ha bisogno di volgarità, sensazionalismo, parolacce, come quella di I 2 soliti idioti. Aurelio De Laurentiis invece ha fatto un cambio di tendenza

Enrico Vanzina: Dopo Vacanze di Natale a Cortina, la stampa ha detto: “basta coil cinepanettone”. Ora 12 mesi dopo, sembra che ci dicano: “Aridatece il cinepanettone”. E Colpi di fulmine dopo una partenza lenta, ora sta andando bene. Anche se forse il vero film di Natale è il nostro.

 

Può esserci anche un cambiamento di gusto del pubblico?

Enrico Vanzina: Il dato più preoccupante di questa stagione è che è andato molto male il film d’autore, quando invece sia negli ultimi anni sia in passato aveva fatto incassi importanti. Rosi, Petri, Fellini, Visconti riempivano le sale. Il cinema italiano, come è messo oggi, non si può più permettere di fare il film d’autore. La commedia, malgrado tutto, esiste. E il cinema italiano che non funziona più. Perché? Mancano i cinema di città? Alcuni film sono destinati solo ai festival?

Carlo Vanzina: Ho dei figli piccoli che non vanno più al cinema. Dalla preistoria tutti hanno bisogno di storie da raccontare. Stiamo in una fase di trasformazione che ancora non stiamo capendo bene. Io poi non ho mai scaricato un film. Sono ancora affascinato dalla sala. Poi, per esempio, il fenomeno de 'i soliti idioti' non lo capisco. Ma se piace ai ragazzi ben venga. Ma è un gusto che inizia ad essere diverso dal nostro.

Enrico Vanzina: I film nelle nostre sale hanno vita troppo breve.In tre ore, al primo spettacolo del primo giorno, viene deciso il suo destino dal padrone del Multiplex. Non c'è più tempo di sfruttare il passaparola. Per esempio, in queste ultime 2 settimane il film che era partito sfavorito (Colpi di fulmine) ora è vincitore. 

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