OSCAR 2013 – Buongiorno Presidente!

Steven Speilberg e Daniel Day Lewis
Nell'anno della rielezione di Obama Lincoln di Spielberg domina gli Academy Awards con 12 nomination mettendo una seria ipoteca sul suo terzo Oscar alla regia, anche grazie all'inspiegabile ridimensionamento degli "avversari" migliori (Bigelow, Tarantino, Affleck e P.T. Anderson esclusi dalla cinquina dei registi).

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beasts of the southern wildForse Cannes sta diventando la vera anticamera degli Oscar. Se infatti lo scorso anno finirono tra i film candidati The Tree of Life, Midnight in Paris e il vincitore The Artist, quest'anno è toccato ad altri due film pesentati alla kermesse francese: Amour e Beasts of the Southern Wild. Il film palma d'oro di Haneke e quello di Benh Zeitlin hanno sparigliato ogni previsione aggiudicandosi nell'ordine cinque e quattro nomination e togliendo spazio in alcune categorie importanti (come quella della regia) colleghi che sembravano addirittura favoriti per la vittoria finale. Questo dato ci fa riflettere su come certe dinamiche di mercato e promozione siano cambiate e abbiano portato a un allungamento della stagione cinematografica americana che da maggio (appunto il Festival di Cannes) porta i film migliori nelle sale a contendersi l'Oscar fino al febbraio in un arco di tempo che arriva a contenere quasi un intero anno di programmazione distributiva e soppiantando di colpo altre vetrine rilevanti come Venezia, Berlino, Roma. Amour e Beasts sono oltretutto protagonisti di un doppio record riguardante la più anziana e la più giovane attrice candidate alla statuetta (Emanuelle Riva 85 anni e Quvenzhané Wallis 9). Nel bene e nel male hanno già segnato questa 85esima edizione. Difficile comunque che Haneke e Zeitlin riescano a portare a casa qualche premio, sebbene il primo probabilmente abbia già messo una serie ipoteca sul riconoscimento al Film straniero.

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Nell'anno della rielezione di Obama Lincoln di Steven Spielberg domina comunque gli Academy Awards con 12 nomination presentandosi come serio favorito per la vittoria finale. Difficile che al regista americano venga negato il suo terzo Oscar alla regia (dopo Schindler's List, Salvate il soldato Ryan), anche grazie all'inspiegabile ridimensionamento degli "avversari" migliori: Kathryn Bigelow, Quentin Tarantino, Ben Affleck e P.T. Anderson sono stati scandalosamente esclusi dalla cinquina dei migliori registi dell'anno. Lo sconfitto più illustre forse è proprio Paul Thomas Anderson, il cui The Master ha ottenuto soltanto tre meritatissime nomination per gli attori (Phoenix, Hoffman, Adams). Amato dalla critica ma poco apprezzato dall'industria hollywoodiana e dal pubblico The Master non ha replicato l'exploit de Il Petroliere di cinque anni fa e ha visto soprattutto penalizzato il suo autore al quale sono state negate tutte le tre potenziali nomination "personali" (produttore, regia, sceneggiatura). I veri contendenti alla vittoria per il miglior Film sembravano poter essere i bellissimi Argo di Ben Affleck e Zero Dark Thirty, entrambi candidati e dati per favoriti alla vigilia in modo anche più netto rispetto a Lincoln. Senza la nomination per la regia è però molto difficile per questi film aggiudicarsi anche l'Oscar per la miglior pellicola. Per vedere vincere un film senza nomination per la regia dobbiamo infatti tornare ai tempi di A spasso con Daisy nel 1990. Chiudendo un occhio sull'enorme credito di cui gode Ang Lee in terra americana – il suo Vita di Pi ha ben 11 candidature – registriamo anche l'eslusione tra i registi di Quentin Tarantino, che però può consolarsi con quella per il Film e la Sceneggiatura. Una curiosità per chiudere: nella categoria degli attori non protagonisti tutti i contendenti hanno già vinto un Academy Award. Per loro alzare la statuetta non sarà una novità.

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Cliccando qui l'elenco completo delle nomination
 

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