Gli invisibili di Arezzo – La nave dolce
Per il suo ultimo appuntamento, la rassegna Gli invisibili sceglie La nave dolce, Miglior Documentario a Venezia 69. Ancora una volta, dopo "Diaz", Daniele Vicari si confronta con un momento cruciale della storia italiana: il giorno è l’8 agosto 1991, quello dello sbarco a Bari della Vlora con 20.000 albanesi a bordo. Al Cinema Eden di Arezzo mercoledì 8 maggio alle 21.15
Gli invisibili, rassegna organizzata da Sentieri Selvaggi e Cineforum 2 col sostegno del Comune di Arezzo, porta in città i titoli più interessanti non distribuiti attraverso i normali circuiti.
Mercoledì 8 maggio si chiude con La nave dolce di Daniele Vicari (Italia/Albania 2012. 90’), vincitore del Premio Francesco Pasinetti come miglior documentario al 69° Festival di Venezia.
Ancora una volta, dopo "Diaz", Daniele Vicari si confronta con un momento cruciale della storia italiana, uno di quei passaggi che cambiano, da un giorno all’altro, l’orizzonte. Il giorno è l’8 agosto 1991, quello dello sbarco a Bari della Vlora con 20.000 albanesi a bordo.
Se è vero che in quei primi anni novanta i cambiamenti erano epocali in tutta Europa con la caduta del muro che copre di maceria tutta una serie di piccoli regimi dell’est e balcanici (tra i quali, ovviamente, anche l’Albania) che erano vissuti fino ad allora in una sorta di bolla temporale che li teneva prigionieri agli anni ’50, è altrettanto necessario ricordare che in quell’estate del ’91 anche il nostro paese si trova alla vigilia di sconvolgimenti epocali: a Tangentopoli mancano poche settimane (l’inverno successivo) e l’estate successiva sarà quella delle stragi di Capaci e Via D’Amelio.
Dunque in quell’estate del ’91 anche il nostro è un “regime morente” con Andreotti a capo del governo (il governo del “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”) e Cossiga (ancora per pochi mesi) presidente della Repubblica.
In un contesto così instabile l’arrivo della Vlora pone la città di Bari in primis, il governo ed il paese tutto, di fronte al dilemma di quale strategia adottare: se quella umanitaria dell’accoglienza come istintivamente prova a fare la città con i volontari ed in testa il Sindaco o quella della fermezza e dei respingimenti, anche a costo di scelte disumane visto che a causa dell’imponente numero i cittadini albanesi vengono abbandonati a loro stessi all’interno dello stadio per alcuni giorni con il cibo lanciato dagli elicotteri e privi di ogni forma di ordine pubblico.
La recensione integrale del film
MERCOLEDI 8 MAGGIO ORE 21.15
CINEMA EDEN, VIA GUADAGNOLI 2 AREZZO
INGRESSO UNICO 5€