I NUOVI MOSTRI. Incontro con Biggio, Mandelli, e i realizzatori di "Monsters University"

Fabrizio Biggio, Paolo Mandelli e Monsters University
I due attori raccontano come hanno affrontato l'onore di doppiare un personaggio Disney: il mostro a due teste Terri & Terry. Alla presentazione romana di Monsters University (in sala il 21 agosto), ci sono anche il regista Dan Scanlon e la produttrice Pixar Kori Rae. I Soliti Idioti non si sono sciolti né sembrano avere intenzione di mettere fine al duo…

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"L'importante era non cadere nella trappola delle vocine". Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli raccontano come hanno affrontato "con la consueta incoscienza e irresponsabilità con cui siamo saliti sul palco di San Remo" l'onore di doppiare un personaggio Disney: il mostro a due teste Terri & Terry. Ma l'attacco della conferenza stampa romana di presentazione di Monsters University (in sala tra un paio di mesi, il 21 agosto), alla presenza anche del regista Dan Scanlon e della produttrice Pixar Kori Rae, è tutto per le voci che vogliono il duo dei Soliti Idioti vicino allo scioglimento: "abbiamo questo cartone da promuovere, poi 5 date del tour teatrale in arrivo, un altro film in progetto…non ci pare proprio di dare l'idea di voler smettere di lavorare insieme. E' vero che il secondo film dei Soliti Idioti è andato meno bene del primo, ma se 9000000 di incasso sono un flop auguriamo tranquillamente di fare flop anche a Monster University. Ci hanno anche chiesto il terzo film ma preferiamo pensare a qualcosa di diverso per il cinema, una comicità internazionale che cerchi di fare il culo ai francesi che esportano le loro commedie da noi. E poi la priorità adesso è il teatro, scrivere uno spettacolo che ci permetta di essere nuovi e diretti come in tv fai fatica ad essere, mantenendo quell'idea di contatto con il pubblico che ci piace negli spettacoli-concerto dei Soliti Idioti, dove tutto il teatro ripete in coro il tormentone."

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Dan Scanlon, un prequel è un oggetto sempre pericoloso…

DS: assolutamente, soprattutto perché lo spettatore conosce già come andrà a finire, e dunque la sfida diventa rendere interessante e divertente il percorso attraverso il quale i personaggi arrivano alla situazione di partenza del film precedente. Io vengo dallo story department della Pixar, ho sempre studiato per fare l'illustratore e l'animatore, sin da piccolo, e in Pixar sono entrato proprio subito prima dell'uscita di Monsters & Co., per poi lavorare a Cars, Toy Story 3…quando mi è stata data la possibilità di dirigere un film non so bene come siamo arrivati a ragionare ad un prequel: ricordo che sul tavolo erano state messe anche un paio di idee di sequel delle avventure di Mike e Sully ma non ci convincevano. Volevamo un veicolo per raccontare ancora meglio l'amicizia tra i due protagonisti, e gli anni del college ci sono sembrati perfetti come cornice. Abbiamo attinto alle memorie di ognuno, soprattutto riguardo alla presa di coscienza, che spesso avviene in quel contesto, che non sarà poi così facile raggiungere e realizzare i tuoi sogni o quello che ti eri prefissato di diventare. E abbiamo aggiunto un tocco eighties che ricorda i classici del genere collegiale come Animal House e simili…

Kori Rae, il film porta l'altissimo livello di animazione digitale Pixar ad un grado ancora superiore. Che tipo di percorso è stato fatto sulla tecnologia nel film?

KR: ecco come funziona in Pixar! Si porta un progetto a John Lasseter, e se a lui piace si comincia tutta una serie di incontri, di riunioni, si passa attraverso il trattamento e lo sviluppo del soggetto, e ogni volta ci si confronta sulla direzione e la solidità dell'operazione in corso. In questo caso bisognava per forza di cose fare i conti che le migliorie tecnologiche che sono progredite dal primo film del 2001 a oggi, senza però perdere quella sensazione caramellosa di disegno a colori squillanti di bambino (è stato Pete Docter a ricordarci che i bambini disegnano sempre i mostri con pennarelli dal colore accesissimo) che avevano i personaggi. Inoltre volevamo che questo college fosse popolatissimo, strabordante di mostri di ogni tipo, e questo ci ha portati a creare nuovi trucchetti e scorciatoie per animare miriadi di personaggi differenti in un'inquadratura (il più difficile da rendere credibile e allo stesso tempo mostruosamente memorabile è stato senza ombra di dubbio a livello di design e modelling il rettore Hardscrabble…). Ma l'innovazione maggiore è stata introdotta da un lighting tool che ci ha permesso di raggiungere un nuovo livello nell'animazione dell'aspetto fotografico, soprattutto riguardo alle condizioni del cielo e agli agenti atmosferici. 

Fabrizio e Francesco, vi è venuta voglia di provarci con l'animazione?

FB/FM: magari le avventure a cartoni animati di Ruggero e Gianluca…ma ancora è soltanto un'idea, e non certo da proporre alla Disney!
 

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