Sole a catinelle – Incontro con Checco Zalone

Sole a Catinelle 
E' stato presentato il nuovo film di Checco Zalone, diretto dal sodale Gennaro Nunziante. Dopo gli incassi stratosferici dei precedenti c'è molta attesa dietro questo nuovo prodotto, lanciatissimo sul mercato con una distribuzione record di 1200 copie e già 30000 prenotazioni in due giorni.

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Sole a CatinelleE' stato presentato questa mattina, in un'affollata conferenza stampa, Sole a Catinelle, il nuovo film di Checco Zalone, diretto dal sodale Gennaro Nunziante (Buona giornata, Cado dalle nubi). Dopo gli incassi stratosferici dei precedenti (15 milioni il primo, 45 il secondo) c'è molta attesa dietro questo nuovo prodotto, lanciatissimo sul mercato con una distribuzione record di 1200 copie e già 30000 prenotazioni in due giorni. Zalone è stata la star anche dell'incontro con la stampa, dove ha catalizzato l'attensione, strappando applausi e risate convinte.
 

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La tua è una comicità dal sapore internazionale. Hai mai pensato di lavorare all'estero?

Per adesso, non credo di poterlo fare. E' il sogno di tutti ma il mio inglese è al livello scolastico. Nelle botte di ottimismo ho pensato che si potesse esportare il nostro prodotto fuori ma il produttore mi ha detto che noi italiani non siamo capaci di farlo. Per questo film, visto che con noi lavora un'attrice francese, ho proposto l'idea di una co-produzione ma Valsecchi non ha soldi.

 


Come defineresti il tuo personaggio?

Semplicemente un papà. L'idea è nata dalla mia vita privata, visto che sono diventato anche io padre. Questa nuova condizione ci ha spronato a sviluppare questo personaggio. Volevo interpretate uomo un po' stupido, il prodotto di ventanni di Berlusconi. Non c'è alcuna condanna, nè  intento ideologico nel nostro film. L'unica idea di base è quella di fare i soldi. Cosi mi ha insegnato Valsecchi. 


Sei uno dei pochi comici che non si dirige. Come è il tuo rapporto con Gennaro Nunziante?

Ormai siamo una coppia di fatto. Viviamo praticamente insieme da sette anni. L'unica cosa che non facciamo è baciarci perchè ci facciamo schifo.

 


Dopo il successo dei primi due film avete ripassato una formula per ripetere quel risultato?

No. Non esiste alcuna formula o segreto. La scrittura è solo la fase conclusiva di un'operazione che parte da idee, discussioni e ore di telefonate. Poi si lavora sul set. Ad esempio, in una prima stesura il finale doveva essere ambientato in Molise, dove la famiglia, in un'atmosfera bucolica a la Celentano, ritrova la felicità. Ecco perchè ci siamo permessi di dileggiare cosi tanto il Molise nella prima parte del film. Alla fine abbiamo cambiato il finale ma non la prima parte, cosi le prese in giro sono rimaste. Colgo l'occasione per chiedere scusa al Molise dove abbiamo ricevuto la miglior accoglienza possibile. Gli abitanti sono stati meravigliosi con il loro entusiasmo di fronte alle macchine, alle cineprese. Andateci cosi non sentirò più in colpa la prossima volta che il Presidente della Regione mi farà dei ringraziamenti del presidente.


Si aspettava il consenso cinematografico e televisivo?

Il successo lo sognavo, e per ora c'è. Certo io da giovane volevo fare il musicista, mai avrei pensato di diventare un comico. Mi godo la situazione finchè dura.  

 

Ci hai accennato a tua figlia. Come è cambiata la tua vita?

Ho detto che mi ha spronato per creare questa storia. L'ho vista poco negli ultimi tre mesi, Non vedo l'ora che sia finita questa storia per andarmela a godere un pò

Per la colonna sonora, quanto ti ha influenzato la sigla di Ufo Robot?

Tantissimo ma non ho nessuna intenzione di dargli la Siae. Non è plagio vero e proprio. Come facevo a Zelig, ho rubato  un pò e ho creato una canzone a "la maniera di". A rifletterci proprio questa mancanza di personalita musicale mi ha frenato nel carriera di musicista.

Nel film c'è anche la critica ad un certo cinema italiano recente. Aveva in mente qualche nome?

Tu ti riferisci alla gag sul film sull'eutanasia. Non avevo in mente un film in particolare. Volevo sfottere un certo cinema d'autore, che voi conoscete meglio di me, per poi crearci la gag finale con la zia disposta a morire per il risparmio energetico. Nessuna satira. 

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