La madre. Incontro con Angelo Maresca, Flavia Parnasi e il cast
È stato presentato questa mattina a Roma l'esordio alla regia di Angelo Maresca che descrive il rapporto morboso fra un figlio prete e una madre oppressiva (intepretata dalla musa di Almodòvar Carmen Maura), tra fanatismo religioso e tentazioni della carne. Sono intervenuti oltre al regista, la produttrice Flavia Parnasi e gli attori Stefano Dionisi e Laura Baldi. In sala dal 10 luglio.
È stato presentato questa mattina alla stampa, presso il cinema Barberini di Roma, La madre, esordio alla regia di Angelo Maresca. La pellicola, tratta dall'omonimo romanzo di Grazia Deledda, descrive il rapporto morboso fra un figlio prete e una madre oppressiva (interpretata dalla musa di Pedro Almodovar Carmen Maura), tra fanatismo religioso e tentazioni della carne. Sono intervenuti il regista Angelo Maresca, la produttrice Flavia Parnasi, e gli attori Stefano Dionisi e Laura Baldi. Distribuito da Microcinema in 20 copie, sarà nelle sale italiane a partire dal 10 luglio.
Come è nata l'idea di trarre un film da un romanzo di Grazia de Ledda, per giunta ambientandolo ai giorni nostri?
Angelo Maresca: Questo film nasce dal mio amore per l'autrice premio Nobel Grazia Deledda. Quando visitai la casa-museo a lei dedicata, rimasi affascinato dal suo personaggio e lessi tutti i romanzi. Ho trovato particolarmente interessante La madre, innanzitutto per la tematica della religione intesa come oppressione. Sono cresciuto in una famiglia molto religiosa, e sono tutt'ora un cattolico praticante: forse proprio per questo ho voluto affrontare gli aspetti potenzialmente negativi della religione, che quando si trasforma in fanatismo diventa pericolosa. Anche il rapporto madre-figlio è una tematica attualissima. Mentre il libro ambienta il tutto in una realtà lontana da noi, ai primi del Novecento, io ho voluto trasportare questa storia all'oggi, pur mantenendo alcuni elementi di antichità (come la casa della madre). In particolare ho scelto il quartiere EUR di Roma, proprio perchè mi ha sempre dato la sensazione di un ambiente moderno e allo stesso tempo antico, avvolto da una surreale atmosfera di finzione.
Come è stato recitare in un ruolo così forte come quello di un prete oppresso dalla madre e dalle tentazioni della carne?
Stefano Dionisi: Fede e senso di colpa sono gli elementi fondamentali del mio personaggio, così come di tutto il film. È un personaggio che parla attraverso i silenzi, per comunicare quello che non riesce ad esprimere con le parole. L'intero senso de La madre va ricercato nei simbolismi, nei sottotesti; non ci sono scene o dialoghi clou che risolvono il film, i significati vanno ricercati nel non detto e nell' atmosfera di attesa che caratterizza la pellicola.
Nel film sei sempre vestita di tutto punto. Questa accuratezza estetica è stata una scelta del regista,osemplicemente una "deformazione professionale" dovuta al tuo passato da modella?
La chiesa nella quale sono ambientate alcune scene del film, è in realtà il famoso Colosseo Quadrato dell' Eur. Potete darci qualche dettaglio sulla ricostruzione di un ambiente religioso in un edificio come quello?
Angelo Maresca: Il nostro scenografo Massimiliano Locente ha fatto un gran lavoro nel trasformare il Colosseo Quadrato nella chiesa che volevo. Personalmente avevo un'idea ben precisa già prima di iniziare le riprese, ispirandomi agli ambienti surreali de La decima vittima di Elio Petri (1963). Le chiese spesso ti fanno sentire piccolo, travolgendoti con la loro magnificenza, fatta di quadri, statue e affreschi maestosi: io invece volevo una chiesa che ci facesse sentire piccoli in vuoto spoglio, surreale e algido.