FESTIVAL DI ROMA 2014 – Last Summer, di Leonardo Guerra Seràgnoli (Prospettive Italia)

Last Summer

Esordio improntato sulla sottrazione concretizzata su più livelli, dal narrativo allo scenografico, Last Summer, essenziale e al tempo stesso potentissimo nell'evocare empatia, riesce a mantenere costante il coinvolgimento dello spettatore che si evolve, grazie ad una sapiente struttura narrativa, di pari passo al rinsaldarsi del rapporto madre/figlio

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Last SummerUno yacht dal design lussuoso, ormeggiato difronte le coste di Otranto, è il testimone impassibile di un'addio. Una madre ha solo quattro giorni per congedarsi dal figlioletto prima di doverlo lasciare, contro la sua volontà, alle cure della facoltosa famiglia dell'ex marito. Sorvegliata costantemente dallo sguardo diffidente dell'equipaggio, Naomi, riuscirà lentamente a tessere un legame con il piccolo Ken per insidiarsi dolcemente nei suoi ricordi di futuro uomo. Last Summer, opera prima del regista italiano d'adozione anglosassone Leonardo Guerra Seràgnoli, con quel suo titolo malinconicamente evocativo, ci mostra l'inizio di una fine utilizzando la potenza dei gesti e dei silenzi.

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Nata dal ricordo di un'esperienza indirettamente vissuta da Guerra, la pellicola gioca sul tema della riduzione concretizzata su più livelli, dal narrativo (sceneggiatura del graphic novel Igor T con il contributo di Banana Yoshimoto) allo scenograficoLast Summer (costumi della premio Oscar Milena Canonero). L'armonia geometrica delle inquadrature, con il loro gioco cromatico basato sulla contrapposizione di colori caldi e freddi, è “arricchita” dal minimalismo architettonico che caratterizza l'imbarcazione progettata da Odile Decq, giocando così un ruolo di primo piano nella narrazione tanto da enfatizzare gli stati d'animo della protagonista. L'iniziale ritmo da thriller psicologico, la distanza fisica e l'incomunicabilità, lasciano lentamente il posto al calore, al timido sfiorarsi delle mani e al dolce riparo reciproco dell'abbraccio di madre e figlio man mano che si avvicina il momento dell'addio. Essenziale e al tempo stesso potentissimo nell'evocare empatia, Last Summer, nonostante si muova sul piano della sottrazione, riesce a mantenere costante il coinvolgimento dello spettatore che si evolve, grazie ad una sapiente struttura narrativa, di pari passo al rinsaldarsi del rapporto madre/figlio.

 

 

 

 

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