Melbourne, di Nima Javidi

Melbourne

Un’opera prima tesa e geometrica, fatta di angoli e diagonali, di claustrofobie fisiche e mentali. Javidi, non estraneo alla lezione  del connazionale Farhadi, perlustra i labirinti emotivi dei suoi protagonisti in un escalation di tensione che pone gli attori costantemente agli angoli, oppressi da una situazione surreale che li porta in un fuori orario drammatico. 

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------
MelbourneUn castigo senza delitto ha colpito il popolo iraniano, costringendolo nelle case, all’ombra del visibile, nell’affogo dei sentimenti, traumatizzati e oscurati. 
Melbourne è la città lontana, simbolo della fine di tutti i mali sociali, sinonimo di libertà e di fuga. Sara e Amir sono una giovane coppia intenta a partire verso la meta lontana per sei mesi: ogni bagaglio è pronto, la casa è stata venduta, l’appuntamento con i parenti all’aeroporto è stato fissato. Eppure, proprio ad un passo dalla fine, la libertà agognata viene ostacolata e violata: una neonata che era stata affidata d’improvviso ai due da un vicino di casa è morta nel sonno. 
 
Un’opera prima tesa e geometrica, fatta di angoli e diagonali, di claustrofobie fisiche e mentali. Nima Javidi, non estraneo alla lezione di intimità e tensione familiare del connazionale Farhadi (con il quale condivide il protagonista di Una Separazione, il torbido e raggelato Peyman Maadi), perlustra i labirinti emotivi umani in un escalation di tensione e progressivo distacco dalla tranquillità e dalla realtà. Il sottosuolo dostojeskiano emerge, si fa kafkiano, perde il senno e ferisce le coscienze dei protagonisti, il cui cielo sembra non voler permettere la fuga. Javidi pone i suoi attori costantemente ai lati, oppressi da una situazione surreale che non ha niente di sereno o di grottesco, è un fuori orario drammatico, un rosemary’s baby che di male ha solo quello più assurdo e reale. 
 
Peyman Maadi e Negar Javaherian si aggirano in un dramma da camera, in un assolo in due di un prodotto che sceglie di porsi dalla parte della scrittura, in un tentativo giovanile di giocare con lo spettatore, di rallentare i tempi iniziali in un’eco della situazione iniziale dalla quale apparentemente non si esce. Si riflette sul mentire: si mente nel montaggio iniziale prima che i due protagonisti finiscano per incastrarsi in un groviglio di bugie tanto necessarie quanto in realtà ingiustificate. La verità si svela solo in un ingrandimento, in un blow up di uno schermo fotografico testimone di un movimento che l’occhio ha la colpa di non aver colto. 
 

Titolo originale: id.
Regia: Nima Javidi
Interpreti: Payman Maadi, Negar Javaherian, Mani Haghighi, Shirin Yazdanbakhsh, Elham Korda, Roshanak Gerami
Origine: Iran, 2014
Distribuzione: Microcinema
Durata: 93'
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative