Michael Jackson. Life Death and Legacy, di Maureen Goldthorpe

michael jackson life death and legacy

Una formula tradizionalmente precisa e piatta, che segue velocemente l'andamento cronologico. manca invece l'eredità, l'effetto che la sua figura e soprattutto la sua musica continua ad avere oggi a 5 anni della scomparsa e che continuerà ad avere più avanti. E' un documentario stranamente spento. E non sono i colori della morte a renderlo più scuro. In sala solo il 25 e il 26 novembre.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

michael jackson life death and legacyCi sono dei casi in cui il racconto tradizionale del documentario può apparire stretto. Soprattutto nel caso di Michael Jackson in cui il suo solo corpo e la sua voce sono già qualcosa di innatamente cinematografico. La vita della grande pop star viene ripercorsa a ritroso, dalla sua morte avvenuta il 25 giugno del 2009. Si parte dal pianto della figlia al funerale, al processo dove il medico Conrad Murray è stato condannato per omicidio colposo. Poi vengono ripercorse le tappe più importanti della sua carriera: l'inizio con i fratelli, i Jackson Five, la figura del padre autoritario, il successo raggiunto da solista con Don't Stop 'til You Get Enough, la poolarità planetaria con l'album Thriller (110 milioni di copie venduti in tutto il mondo) e poi Bad (che corrisponde all'inizio del culto della personalità di Michael). Poi dall'altra parte, la sofferta vita privata: le accuse di pedofilia, un processo che negli anni 2000 l'ha logorato, il difficile rapporto con la stampa, la preparazione del suo grande ritorno nel 2009 con il tour This Is It con una serie di concerti che si sarebbero dovuti svolgere all'Arena O2 di Londra a partire da luglio 2009.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

La vita della pop star viene dunque ripercorsa attraverso testimonianze inedite di persone che hanno lavorato con lui, familiari e amici tra cui il fedele Mark Lester, anche lui inizialmente bambino prodigio (era stato il protagonista del musical Oliver! di Carol Reed del 1968) chee poi ha smesso di recitare a 19 anni ed è diventato un osteopata.

Una formula tradizionalmente precisa e piatta, che segue velocemente l'andamento cronologico, non lontana da quei documentari delle star che vanno in onda su Sky Arte, utili a chi non sa nulla o poco dell'argomento trattato. Ma in Michael Jackson. Life Death and Legacy manca invece l'eredità, l'effetto che la sua figura e soprattutto la sua musica continua ad avere oggi a 5 anni della scomparsa e che continuerà ad avere più avanti. Michael Jackson è rimasto il racconto di una star, come un qualsiasi personaggio pubblico. Viene eliminata la valenza mitica. Già catturata quando era in vita anche da Sidney Lumet in I'm Magic nel 1978. Ed esplosa sia nell'ottimo This Is It, dove emergeva anche il maniacale metodo della pop star nella preparazion degli spettacoli e nello straordinario documentario di Spike Lee Bad 25. Lì ci sono tutti i suoni e i colori della sua musica. Questo documentario è invece spento. E non sono i colori della morte a renderlo più scuro. Del resto, quando John Landis viene riduttivamente definito un regista 'famoso per i suoi film horror', le premesse già traballano.

 

Titolo originale: id.

Regia: Maureen Goldthorpe

Distribuzione: Microcinema

Durata: 80'

Origine: Usa 2012

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array