Cinquanta sfumature di grigio, di Sam Taylor-Wood

cinquanta sfumature di grigioHa scelto una forma laccata per rappresentare la prosa sessualmente dettagliata di E. L. James. La regia di Sam Taylor-Wood si interessa di più al fascino plastico della superficie dei corpi che all'emanazione della sensualità. Il potere attrattivo di Jamie Dornan smaschera con compiacimento l'irriducibile meccanismo del romance.

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

dakota johnson e jamie dornan in fifty shades of greyLa struttura narrativa di Fifty Shades of Grey è tanto approssimativa che il suo travolgente successo editoriale deve necessariamente avere una giustificazione più complessa di un film che invita a delle conclusioni inesorabili. E' possibile che cento milioni di copie complessive possano attribuirsi soltanto alla morbosa curiosità verso l'accurata fase descrittiva delle pratiche di bondage?

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

E' un dato di fatto che una delle preoccupazioni primarie della messa in scena di Sam Taylor-Wood sia stata per forza la traduzione iconica della prosa di E. L. James. Il motivo principale dell'attesa che ha circondato il film è strettamente limitato al desiderio di scoprire come il cinema si è occupato della rappresentazione del romanzo. Il risultato finale lascia un senso di delusione non tanto per il contenuto di quello che viene mostrato ma per la natura di una forma che si è votata alla freddezza ed è in contraddizione con le aspettative più bollenti del pubblico. Il film resta nei confini dell'esibizione ma non affonda mai in quelli dell'erotismo e questa potrebbe essere una scelta precisa. Il rapporto sadomasochistico tra i due amanti non stimola la sensualità e la collezione di strumenti e impalcature sessuali che l'uomo conserva nella sua play-room sconfina spesso nel ridicolo.

dakota johnson in fifty shades of greyIl modello di riferimento è chiaramente quello del cinema di Adrian Lyne e l'analogia con 9 Weeks and ½  non si ferma all'assonanza della trama di una passionalità insana ed inespressa. L'intero impianto visivo di Fifty Shades of Grey insegue un ideale che si occupa soltanto della superficie come era di norma nell'estetica degli eighties. La proliferazione degli oggetti non obbedisce soltanto ad una colossale operazione di product placement e l'essenza del rapporto tra i due è chiaramente ricondotta al concetto del possesso. Le nudità dei corpi hanno soltanto un fascino plastico che è coerente con le luci soffuse e la fotografia patinata: una tonalità che è completamente sbagliata anche se è volutamente ricercata.

L'indagine sulle cause del successo di Fifty Shades of Grey deve orientarsi nella formula del racconto e nel suo modo di brutalizzare le convenzioni del romance. Gli stereotipi del genere vengono scarnificati di tutte le loro variabili e si riducono al meccanismo di base. La storia della ragazza povera e sottostimata che accetta le fantasie perverse del principe azzurro è l'inesauribile forza vitale di tutto questo filone del cinema. La letteratura di E. L. James non si è nemmeno dovuta prendere la cura di mistificare il suo messaggio con delle false piste e ha instillato la sottile idea che questa legge possa essere persino piacevole. Il film è nettamente spostato verso il controllo maschile rispetto alle ambizioni dell'emancipazione femminile. Dakota Johnson si spoglia molto di più del suo collega Jamie Dornan ma è la forza attrattiva del modello che fa scattare il desiderio e jamie dornan in fifty shades of greyl'immedesimazione con il suo destino di amante devoto. Il successo che ha avuto la serie di romanzi ha lanciato un messaggio che le convenzioni hollywoodiane non hanno mai avuto il coraggio di trasmettere in una forma così grezza. L'idea che il cinema americano sia una colossale macchina propagandistica del maschilismo non è mai stata così forte ed esplicita ma è sempre stata una questione di sottomissione.

Lo smascheramento evidente di questo procedimento non ne ha decretato la sua fine ma ha avuto l'effetto contrario: ha focalizzato l'attenzione su una storia che altrimenti non avrebbe meritato un adattamento. La colpa non appartiene ad un film che ha giocato a carte scoperte: la sua unica colpa è quella di aver scelto una confezione laccata per una trama che avrebbe dovuto avere un'atmosfera malsana. Bret Easton Ellis si era interessato alla sceneggiatura ma è stato scartato dalla produzione e l'esclusione è emblematica di un'ammissione che non è più latente. Patrick Bateman non è un più un delirante american psycho e adesso avrebbe la fila davanti alla porta. Il milionario che tortura e uccide le sue vittime è un cucciolo smarrito da redimere e di cui prendersi cura amorevolmente. Il suo incubo è diventato un valentine's movie.

 

Titolo originale: Fifty Shades of Grey

Regia: Sam Taylor-Wood

Interpreti: Dakota Johnson, Jamie Dornan, Jennifer Ehle, Eloise Mumford, Marcia Gay Harden

Distribuzione: Universal

Durata: 125'

Origine: Usa 2014


 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array