Noi e la Giulia, di Edoardo Leo

noi e la giuliaEdoardo Leo usa gli espedienti comici che gli sono più congeniali per trasformare una nazione alla deriva nella spinta positiva verso il rinnovamento e un gruppo di perfetti sconosciuti, falliti umanamente e professionalmente, nella forza propulsiva di una generazione ingegnosa, che non si arrende, a dispetto delle ideologie, della burocrazia contorta e di chi cerca di stare a galla opprimendo i più deboli, ma che in fondo e alla ricerca di nuove strade da percorrere

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Siamo la generazione del piano B, quella dei disoccupati senza speranza e degli occupati insoddisfatti, che ogni giorno guardano allo specchio il loro disastroso fallimento e cercano di scappare con il corpo e con la mente da una routine soffocante, che anestetizza il cervello e abbrutisce l’anima. Siamo gli zombi metropolitani del nuovo millennio, creature affamate di cambiamento che vagano instancabilmente per le città alla ricerca del loro posto nel mondo, per poi ritrovarsi a quarant’anni a bramare la quiete della campagna, a ricercare la pace interiore nel lavoro manuale, e a dare più valore al proprio tempo, schiacciato per troppo tempo dai ritmi frenetici della società.

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E noi siamo i protagonisti di questa favola bizzarra, che racconta il desiderio di cambiamento dei giovani non più tanto giovani dell’Italia di oggi, che uniscono le forze per reagire alla crisi economica creando qualcosa di unico. L’idea di aprire un agriturismo in campagna è piano B dei quarantenni, la risposta bucolica al cocente fallimento del piano A, e per Diego, venditore frustrato di automobili, Claudio, ex gestore di una gastronomia fallita, e Fausto , che vende orologi fallati in TV, è l’ultima possibilità di cambiare la propria vita. I soldi ci sono, il casale da ristrutturare c’è, e le buone intenzioni anche, ma i tre sognatori non hanno fatto i conti con la malavita locale, che si presenta puntuale come un’orologio svizzero alla vigilia dell’inaugurazione per battere cassa. Ancora una volta l’Italia delude, ostacola i sogni e corrode le belle speranze con il marciume di una società avvezza al servilismo, ai bassi giochi di potere della criminalità organizzata e alle autorità corrotte, ma stavolta Diego, Claudio, Fausto e il compagno reazionario che si è appena unito al gruppo invertono questa tendenza sando il pugno di ferro contro i boss della zona, con l’inevitabile conseguenza di innescare una serie di situazioni paradossali, al limite della credibilità.

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Questa è la reazione grottesca di quattro disperati alla camorra, ma più di tutto la risposta comica di Edoardo Leo ad una piaga sociale sin troppo saccheggiata dal cinema realista dei nostri giorni, che in Noi e la Giulia diventa l’occasione per superare il dramma con il sorriso. Il film, ispirato dal romanzo Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei, non ha la pretesa di indagare il fenomeno delle estorsioni, ma si mette dalla parte delle vittime, ipotizzando soluzioni singolari in uno scenario favolistico in cui anche i boss possono convertirsi alla vita bucolica e quattro sconosciuti senza qualità sono in grado di mettere su un’attività di successo in una terra corrotta. 

Alla sua terza regia dopo Diciotto anni dopo e Buongiorno papà, Edoardo Leo continua ad usare gli espedienti comici che gli sono più congeniali per raccontare la realtà, e ancora una volta riesce efficacemente a far emergere il bello dal brutto. Nelle sue mani una nazione alla deriva si trasforma nella spinta positiva verso il rinnovamento e un gruppo di perfetti sconosciuti, falliti umanamente e professionalmente, nella forza propulsiva di una generazione ingegnosa, che non si arrende, e ha ancora un ambizioso piano B chiuso nel cassetto, in attesa di diventare il piano perfetto, a dispetto delle ideologie, della burocrazia contorta e di chi cerca di stare a galla opprimendo i più deboli, ma che in fondo e alla ricerca di nuove strade da percorrere.


Regia: Edoardo Leo
Interpreti: Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Stefano Fresi, Carlo Buccirosso
Distribuzione: Warner
Durata: 115′
Origine: Italia, 2015

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