Home – A casa, di Tim Johnson

home - a casaNonostante la spiccata ironia dei vecchi fasti DreamWorks lasci il posto ad una comicità più infantile, la caratterizzazione del protagonista è così ben costruita da riuscire a catturare la simpatia degli adulti per tutta la durata di un film d’animazione preminentemente rivolto al pubblico dei più piccini

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Home - A casa, di Tim JohnsonPasseggiando per l’universo di casa DreamWorks capita di imbattersi in un colorito gruppetto di alieni meglio conosciuti come i Boov. Tentacolati, bassini, cicciotti, inclini alla vigliaccheria, paurosi e guidati da un capo (poco) carismatico e furbo, che imbambola i suoi simili con (finte) grandi imprese e bastone “zittone”. Smek il suo nome e convincere tutti i Boov a scappare di pianeta in pianeta la sua scomoda strategia. Lo strambo popolo di migrati alieni, in fuga dai temibili nemici Gorg, si imbatte così nel pianeta Terra che decide di invadere non prima di aver trovato una giusta collocazione a quei sempliciotti degli esseri umani: l’Australia. Dotati di grande intelligenza, poco senso dell’umorismo e molta diffidenza, tra di loro spicca il buffo protagonista Oh. Lui si differenzia dagli altri per la sfrenata voglia di condivisione, curiosità e sbadataggine che lo rendono un componente assai sgradito. Appena sbarcato non sta più nella pelle e per inaugurare la nuova casa estende l’invito… a tutta la Galassia! Messi in pericolo i propri simili, Oh diventerà un vero e proprio ricercato, ma grazie all’aiuto della giovane e ricciola Tip delle Barbados, riuscirà a riscattarsi mostrando quanto dimenticato dal suo popolo: il coraggio e la capacità di pensare ed agire in autonomia.

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Dopo lo smacco subito durante la notte degli Oscar e lontana dalla sagace epopea orchesca di Shrek, la DreamWorks tenta il riscatto a suon di r’n’b, con gli inediti di Rihanna che nella versione originale presta la voce a Tip, e di Jennifer Lopez, trasponendo sul grande schermo il romanzo di Adam Rex "The True Meaning of Smekday”. Nonostante la spiccata ironia dei vecchi fasti lasci il posto ad una comicità più infantile, la caratterizzazione del protagonista (la cui voce originale è quella del re dei nerd Sheldon Cooper di The Big Bang Theory) è così ben costruita da riuscire a catturare la simpatia degli adulti per tutta la durata di un film d’animazione preminentemente rivolto al pubblico dei più piccini. E proprio per i figli del 2.0 il linguaggio audiovisivo confezionato tra psichedeliche apparizioni e pop music riesce a non scadere nella trappola della banalità, mescolando tematiche importanti quali il valore della diversità, la famiglia monogenitoriale e la preservazione dell’habitat attraverso l’utilizzo di combustibili organici. L’animazione del presente che comunica in modo del tutto comprensibile ai bambini l’importanza del futuro.

 

Regia: Tim Johnson

Origine: USA, 2015

Distribuzione: 20th Century Fox

Durata: 94’

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