SPECIALE – Nel regno del tutto gratis… – "Regno del tutto gratis un c….."

Un lettore risponde con passione e rabbia al nostro editoriale del primo aprile. Tra polemica e senso di colpa qualcuno che ha lanciato il sasso non nasconde la mano… aspettiamo anche gli altri!

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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Quel che non riesco a capire, nemmeno sforzandomi: perché sentite il bisogno di uno sfogo da bambinetti come quello che il vostro editoriale è? Sfogo tendenzioso, per giunta: ricordiamoci che il sondaggio non prevedeva risposte tipo: "non pagherei per leggere Sentieri Selvaggi" ma tira la conclusione che non si pagherebbe per SS perché INTERNET E' GRATIS (notare la laconicità della risposta, simile a quella di un bambino di dieci anni che non vuole prestare il pallone di cuoio ai suoi amici). Che poi questa cosa di internet gratis me la si deve spiegare: vorreste dire che i soldi che pago alla fine del mese in bolletta mi vengono in qualche modo rimborsati? Sarebbe un piacere scoprirlo. A sostegno delle teorie, ovviamente, le solite filippiche filodecretourbani contro il download che uccide la musica e il cinema (basterebbe una dettagliata analisi storica e sociale per smontare questa teoria a forza di risate, ma non mi voglio dilungare su punti tanto ovvi). Se registro un film in VHS da Fuori Orario commetto un crimine? E non è forse un crimine contro il cinema la stessa esistenza del formato DVD? Quanti scempi dobbiamo ancora sorbirci prima di poter gustare in TV un film che "sembri" cinema?
Senza considerare la tristezza infinita di collegare un sondaggio nato fazioso ad una presunta adesione ad un monopolio dell'informazione solo perché IL 70% del vostro pubblico NON E' DISPOSTO A PAGARE SENTIERI SELVAGGI, quasi che Sentieri Selvaggi fosse l'unica voce fuori dal coro in mezzo ad un panorama critico allineato a chissà quale trend o a chissà quali direttive di marketing dei padroni (che poi i padroni fanno sempre rima). Mi si conceda una domanda cattiva: la frase "Che mondo ci aspetta se non siamo disposti a pagare nulla per la libertà di informare e di analizzare criticamente la realtà?" non spinge la forzatura Internetègratis un po' troppo oltre? Non esistono altri spazi di critica disponibili gratis su web, gestiti (facciamo un esempio) da persone che potrebbero essere sinceramente appassionate e generose oltre che di estrazione sociale mediobassa e che, magari, potrebbero dedicarsi alla critica durante la sera dopo aver lavorato nove ore in fabbrica? O magari studenti al verde che trascurano gli esami e svolgono lavoretti da morti di fame per sbarcare il lunario e che nel limitatissimo tempo ridotto che rimane loro si mettono a scrivere un pezzo sull'ultimo Jarmush? Ma il punto è ancora quel cazzo di "internet è gratis", il cui semplice averlo votato (giusto per dare una parvenza di verosimiglianza al sondaggio) ci ha resi passibili di una ramanzina per lo sciattume della nostra figura di appassionati di cinema a costo zero. Il punto è che mi sento in colpa per aver cliccato su quella casella sentendo già la puzza di fregatura. Vi ho permesso di giocare sulla mia figura di appassionato e ora faccio i conti con un vero e proprio ricatto morale della serie SE AMI IL CINEMA PAGHERAI SENTIERI SELVAGGI (magari non erano le intenzioni di Chiacchiari, ma il foglietto di propaganda posto in homepage il primo aprile, letto e riletto, dice esattamente questo).
Va detto ovviamente che non siamo né idioti né disonesti con nessuno, e non ci mettiamo nemmeno un minuto a chiacchierare di soldi né di critica in sé. Nessuno di noi è figlio di un euro o dieci euro al mese. Mettete Sentieri Selvaggi a pagamento e chi vorrà seguirvi, magari io stesso, vi seguirà. Fatelo però con una prospettiva corretta tipo "sarà il mercato a decidere il valore economico del web-magazine" e senza appellarvi alla coscienza di chi vi ha seguito e vi ha permesso di ostentare quello sfavillante 20546 che campeggia nell'editoriale. Vi ricordo anche che la newsletter di SS (che mi arriva nonostante non mi sia iscritto, come ormai è di regola sul web) ospita in bella vista la reclame dei vostri corsi di cinema a pagamento, e da che mondo è mondo la pubblicità non ha niente a che vedere col "gratis". O se il problema sono i soldi e pensate che potreste essere un magazine cartaceo benestante, fate uscire un magazine cartaceo, così potrei considerare l'idea di comprarlo e leggerlo in bagno (il più grande motivo della superiorità della carta sul web è la possibilità di sfogliare la rivista cartacea sul water, dice un tizio che conosco). Sia ben chiaro però che
1)      non c'è niente di più falso dell'affermazione che non siamo disposti a pagare nulla per l'informazione
2)      c'è una leggera differenza tra "non essere disposti a pagare un euro al mese per SS" e "uccidere il cinema"
3)      non c'è niente di più abietto che dare del morto di fame a chi ti ha dato credito in passato.
Il resto è contorno. E scusate il tono, ma sono incazzato per aver votato "internet è gratis" e non ho voglia di nasconderlo.  

Francesco Farabegoli

 

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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L'editoriale di Federico Chiacchiari del 1 aprile

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CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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