Short Skin – I dolori del giovane Edo, di Duccio Chiarini

Chiarini esplora il mondo adolescenziale scegliendo la via non semplice della sessualità descritta dal punto di vista maschile

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L’estate è tempo di incontri e fugaci avventure, ma non per Edoardo, un diciassettenne introverso con una malformazione al prepuzio che lo rende ancora più timido con le ragazze. Circondato da due genitori soffocanti, da una sorellina ossessionata dall’idea di far accoppiare il cane e da un amico che gli consiglia di fare sesso con un polipo, il giovane tenterà in tutti i modi di superare le sue insicurezze grazie anche all’aiuto di Bianca, la bella vicina di casa con la quale trascorre le vacanze.

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Duccio Chiarini, regista di alcuni corti e di un documentario (Hit the road, Nonna presentato nel 2011 a Venezia nelle Giornate degli Autori), esplora nel suo primo lungometraggio di finzione il mondo adolescenziale scegliendo la via non semplice della sessualità descritta dal punto di vista mascomeile: “la prima volta” diventa allora il motore narrativo che permette di mettere in scena i tormenti fisici e sentimentali propri di un’età di transizione dominata dall’inconsapevolezza. Ciò che colpisce di Short Skin non è però la storia in sé – il percorso di crescita del protagonista – quanto il modo in cui viene raccontata. Sarebbe stato facile adottare un umorismo triviale e farcirlo di stereotipi. Il film si caratterizza invece per una comicità genuina, mai invadente, che lascia spazio a momenti seri e riflessivi. Chiarini dimostra una solida sicurezza con la macchina da presa che si sofferma sui corpi per catturarne l’intimità e il disagio: il suo sguardo offre una rappresentazione realistica dell’atto sessuale che si spoglia di virtuosismi estetici o sonori restituendoci le attese, i piaceri e le paure di quegli attimi. In tal senso risulta fondamentale il cast di giovani attori, tra cui Matteo Creatini, Francesca Agostini e Miriana Raschillà, che pur essendo alle prime esperienze, interpretano i personaggi con molta naturalezza.

Realizzato con un budget ridotto (centocinquantamila euro messi a disposizione dal Biennale College, che promuove opere prime e seconde), Short Skin si ritaglia un piccolo spazio degno di attenzione nel quadro spesso monocromatico del cinema nostrano, perché riesce a scavare in profondità, oltre la pelle, e a creare un dialogo sensibile tra il dentro e il fuori, all’interno di un microcosmo riccamente sfaccettato.

Interpreti: Matteo Creatini, Francesca Agostini, Nicola Nocchi, Miriana Raschillà, Bianca Nappi
Origine: Italia, Iran, Gran Bretagna, 2014
Distribuzione: Good Films
Durata: 83’

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