In the Box, di Giacomo Lesina

Thriller claustrofobico low budget dove il genere viene affrontato con rispetto e attenzione. Troppo dialogato nella prima parte, poi prevale l’atmosfera da incubo.

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Dentro un garage. Senza via d’uscita. Una giovane donna si risveglia lì dentro. Sembra un incubo invece è tutto vero. Un’auto inizia a far uscire anidride carbonica. Ha poco tempo per salvarsi. Qualcuno l’ha chiusa lì dentro. Uno sconosciuto che sa tutto di lei e del suo passato. Ma non le dice il motivo per cui l’ha imprigionata.

Tutto sul corpo di Antonia Liskova, la protagonista di Riparo di Puccioni,
attrice che ha lavorato anche con Piccioni (Giulia non esce la sera), Verdone (C’era un cinese in coma), Genovese (La banda dei Babbi Natale) e Tavarelli (la miniserie tv Le cose che restano). Quasi un continuo gioco prospettico tra la protagonista e lo spazio che sembra rinchiudersi, dicentare sempre più stretto e privarsi d’aria.

Il genere viene affrontato con rispetto e attenzione da Giacomo Lesina
, qui alla sua opera prima, dopo la lunga carriere da aiuto-regista lavorando tra gli altri con Luigi Comencini, Paul Schrader, Carlo Vanzina, Neri Parenti, Enzo Monteleone e Francesca Archibugi. L’approccio inizialmente sembra timido. E In the Box, pur con un solo personaggio in scena, appare troppo dialogato e concentrato su un monologo dove la parola non ha ancora raggiunto il necessario livello di fisicità, e dove la colonna sonora sembra convivere eccessivamente con i rumori d’ambiente. Poi, finalmente, qualcosa scatta. Sono gli oggetti gli altri protagonisti: una pistola, una Bibbia, una videocamera. E un uccellino che, in questo thriller claustrofobico, racconta come il genere, dietro la storia che racconta, può parlarci della nostra quotidianità, cioè dell’illusione di una libertà individuale che invece non abbiamo.

Piani ravvicinatissimi. Dettagli sugli occhi. Spesso non c’è spazio tra lo sguardo e ciò che viene inquadrato. La claustrofobia sembra togliere respiro.
L’ambientazione è indifferenziata. Non c’è Los Angeles. Può essere qualsiasi posto nel mondo. L’esterno diventa uno spazio da guardare ma anche da cui essere guardati. Lesina lavora bene su questi elementi. Peccato che il film solo a tratti gli sfugge dalle mani. E lì in parte c’è quello che In the Box avrebbe potuto essere. E che comunque è un’operazione più che dignitosa.

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Regia: Giacomo Lesina

Interpreti: Antonia Liskova, Niccolò Alaimo, Jonathan Silvestri

Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà

Durata: 81′

Origine: Italia 2014

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