I 7 nani, di Boris Aljinovic e Harald Siepermann

Ne I 7 nani, manca l’elemento di coesione che possa giustificare un agglomerato fiabesco di questo tipo. Un’identità visiva incapace di emergere, resta schiacciata in un’arretrata computer grafica.

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Nel regno di Fantabulosa, la principessa Rose è stata maledetta dalla strega Perfidia. Essendo stata punta prima del suo diciottesimo compleanno la principessa, e con lei tutto il regno, cade vittima di un sonno eterno. Starà ai sette nani, capitanati dal giovane e maldestro Bobo, risolvere la situazione: solo un bacio del vero amore potrà annullare il profondo coma di Fantabulosa.

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I registi Harald Siepermann e Boris Aljinovic costruiscono un film saccheggiando a piene mani da tutta la tradizione fiabesca occidentale. Con un’operazione ormai non più originalissima, i due registi cercando di abbattere i compartimenti stagni dei mondi fiabeschi , non solo facendo intersecare le varie storie ma permettendo ad elementi contemporanei e realistici di permeare la narrazione. Se la parola d’ordine è decontestualizzare, I 7 nani è l’ennesima composizione post-moderna, un calderone narrativo che si pone l’obiettivo di riformulare quanti più elementi possibili dal familiare al parodistico, non centrando in pieno il suo bersaglio.

Nel tentativo di riproporre la geniale confusione della saga di Shrek, si nota una certa stanchezza nella trama che continuamente cerca di essere divertente per i più piccoli senza abbandonare mai la prospettiva di uno sguardo più formato. Nel grandissimo pentolone dovrebbero rientrare tutti i tipi di spettatore, eppure gli elementi no

I 7 nani 3n si amalgamano mai abbastanza bene da poter coinvolgere pienamente lo sguardo, di qualsiasi età esso sia. Ciò che manca, l’ingrediente segreto, è la totale assenza di uno stile visivo che caratterizzi l’opera. La computer grafica, in questo come in altre produzioni europee che guardano ai blockbuster americani, è una forzatura che devitalizza qualsiasi tipo di interesse.

Visivamente già datato (Toy Story, capostipite dell’animazione digitale, nonostante i suoi venti anni alle spalle, rimane molto più interessante da guardare), I 7 nani è un prodotto imperfetto che avrebbe giovato di un’impostazione grafica più curata, non necessariamente computerizzata. Un disegno che sembri tale, a carte scoperte, come i primi minuti del film raccontati a “scarabocchio”, sarebbe sì una scelta controcorrente ma necessaria per differenziarsi in un mercato saturo di rivali ben più interessanti.

 

  

Titolo originale: Der 7bte Zwerg
Regia: Harald Siepermann e Boris Aljinovic
Origine: Germania, 2014
Distribuzione: Microcinema Distribuzione
Durata: 87 ′

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