Contagious. Epidemia mortale, di Henry Hobson

Che ci fa Schwarzy in un melodramma terminale apocalittico? Qui si mescola il sempre sopravvalutato Shyamalan con The Walking Dead. Il look è fighettino. Malattia e contagio sono ai margini.

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Che ci fa Schwarzy in un melodramma terminale apocalittico? Qui è attore e produttore di un film indipendente a basso costo, scritto da uno sceneggiatore esordiente (John Scott 3) e un regista al primo lungometraggio (Henry Hobson) con un passato di graphic designer e regista di spot pubblicitari.

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In Contagious. Epidemia mortale, interpreta Wade Vogel, padre di Maggie (Abigail Breslin) una ragazza terminale a cui restano poche settimane di vita perché contagiata da un’epidemia mortale che sta trasformando gran parte della popolazione in zombie. L’uomo però cerca di trascorrere con la ragazza più tempo possibile, rifiutandosi anche di darla in custodia alla polizia.

Niente ‘contagio’ astratto rispetto a un Soderbergh anche minore. Qui il look è fighettino. Mescola il sempre sopravvalutato Shyamalan con The Walking Dead con voci fuori-campo, corridoi d’ospedale fuori fuoco, uso di oggetti come segni di una fine imminente (il crocifisso). Henry Hobson filma l’attesa della morte infarcendola con la ridondante colonna sonora di David Wingo dove il dolore di uno smarrito Schwarzy sembra tutto costruito a tavolino mentre Abigail Breslin mantiene la stessa espressività come umana e come zombie.

joely richardson, abigail breslin e arnold schwarzenegger in contagiousI segni della malattia e del contagio restano ai margini, così come la metamorfosi sul corpo della ragazza. Non c’è il vuoto, il senso d’isolamento, le ombre che si confondono con i vivi. Come se nel disegno di Contagious. Epidemia mortale (anche se il titolo originale, Maggie, dovrebbe privilegiare il punto di vista della giovane protagonista), potrebbero esserci le basi per un plot di una serie tv oppure per una serie di inquadrature che sembrano un ammasso di videoclip. Soltanto in due momenti il film prova a prendere un’altra direzione. Nel primo Maggie entra in un negozio vuoto e si prende un paio di occhiali mentre Wade lascia i soldi sul tavolo. Nel secondo invece, il protagonista minaccia con un’ascia un poliziotto che vuole portare via la figlia con sé. Ma da quel momento quasi tutto era perduto. Ci si aspettava solo una deriva fantasy/slasher di Schwarzy, ma così non è stato. E per lui, è sempre un’impresa ardua viaggiare in un altro genere. Solo Ivan Reitman c’era riuscito con la commedia Un poliziotto alle elementari.

E qui lo ripetiamo: che ci fa Schwarzy in un melodramma terminale apocalittico?

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