Pesaro 50 + 1 – Incontro con Nigina Sajfullaeva

Nigina Sajfullaeva è la giovane regista russa autrice del film Kak menja zovut (Name me), come altre sue colleghe ha studiato cinema e condivide con il marito Michail Mesieckij il lavoro di regista.

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Kak menja zovut

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Nigina Sajfullaeva è spigliata, ma contenuta, con un atteggiamento riservato, ma nel contempo sia il suo film Kak menja zovut (Name me), sia le sue risposte confermano una chiarezza di idee che di certo aiuto nell’attività che ha scelto di intraprendere. L’incontro utile a conoscerla meglio ha permesso di conoscere meglio le metodologie produttive della Russia.

 

Quando in sala ha presentato il tuo film hai parlato di un film collettivo, in che senso è un film di questo tipo?
Ho detto che si trattava di un film collettivo nel senso che le persone che hanno collaborato a questo film hanno pienamente condiviso ogni mia idea,

 

La storia del film prende le mosse da un fatto accaduto o da un testo letterario …
No, nessun testo letterario, in realtà questa idea me la ha suggerita mio padre. Solo in seguito ho scoperto che esiste un altro film con una storia simile. La sceneggiatura l’ho scritta con una collaboratrice che vi ha aggiunto del suo e lei, in verità, ha vissuto una realtà molto vicina a quella del personaggio di Sasha.

 

Si può quindi dire che c’è una traccia biografica…
In realtà nel film non c’è nulla di biografico o autobiografico, se non nell’incontro avvenuto in adolescenza con il padre. Ci sono dei dettagli disseminati nella storia che riguardano il suo immaginario adolescenziale, come ad esempio il festival musicale in Crimea, al quale avrebbe voluto sempre partecipare.

 

Parliamo dell’aspetto produttivo del film, in particolare quali problemi hai incontrato tenuto conto che sei una autrice all’esordio e quindi anche la componente di genere forse non gioca a favore…
In realtà in Russia la questione di genere non ha molta importanza, direi che la questione è quasi contraria poiché essere donna può essere un vantaggio e anche l’essere giovani non costituisce uno svantaggio. Nel mio caso è piaciuto il progetto che ho sottoposto e il produttore si è reso disponibile e quindi lo ha finanziato.

 

Qual è la tua formazione cinematografica?
Ho studiato cinema e ho visto molti film anche se credo che non siano mai abbastanza. Mi piace fare un lavoro particolare sulle sceneggiature, adattandole agli attori che ho scelto e questo credo che abbia una buona resa sulla profondità dei personaggi.

 

In quanto tempo hai realizzato il film?
Ci sono voluti 32 giorni di riprese, ma poi due anni per completare Il film
Da qui a due anni come ti vedi come regista? Quali film ti piacerebbe girare?
Mi piacerebbe indagare ancora i personaggi femminili e in particolare i temi della gelosia e del tradimento.

 

Qual è stato il primo festival al quale hai partecipato e quanto a questo di Pesaro qual

Nigina Sajfullaeva_1

Nigina Sajfullaeva_1

è stata la tua esperienza?
Sarà almeno il 30esimo festival al quale partecipo con questo film. Qui a Pesaro, non essendo in concorso, non ho avuto grandi emozioni e attese, ma è stata una splendida occasione per stare in Italia.

 

Tuo marito Michail Mesieckij vendo il marito regista parlate di cinema a casa e quanto ai gusti, sono simili?
Parliamo molto di cinema e condividiamo molti progetti. Ma non posso dire che non ci siano problemi. Lui è molto bravo, ma al festival di Soči ad esempio quando siamo stati entrambi in concorso con un cortometraggio lui ha vinto molti premi e io nessuno e lui mi diceva prendi questo, prendi quest’altro, riferendosi ai premi che aveva vinto e io non avevo più mani per poterli tenere, in verità quella volta ero molto arrabbiata (ride…).

 

Qual è la domanda che ti aspettavi e non ti ho fatto?
Ho notato che in Europa le scene di sesso non hanno suscitato alcun problema, mentre in Russia non sono state accolte bene e hanno sollevato molte domande.

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