True Detective 2, episodio 4. Down Will Come

Anche stavolta il picco di metà stagione viene rispettato: il quarto episodio si conclude con uno straordinario momento action che segna un confine tra il prima e il dopo.

--------------------------------------------------------------
CORSO SCENEGGIATURA CINEMA E TV, in presenza o online, NUOVA DATA DAL 27 MARZO
--------------------------------------------------------------

Come nella tradizione inaugurata dalla stagione precedente, anche stavolta l’episodio di mezzo si conclude con una sequenza che entra di diritto tra i vertici dell’intero progetto True Detective. Se l’anno scorso il lungo one shot di sei minuti aveva sbalordito pubblico e critica, confermando definitivamente lo statuto di cult raggiunto dalla serie ben prima della sua conclusione, questo quarto capitolo si congeda con un momento squisitamente action che sembra delimitare il confine tra un prima e un dopo: una lunga sparatoria in mezzo alla strada, a lasciare dietro di sé un fiume di sangue e una scia di cadaveri sull’asfalto. E poi lacrime, stordimento, mani nei capelli, fino a un fermo immagine finale che cristallizza i suoi protagonisti nell’eternità dell’immaginario. Forse (anzi, certamente) si guarda a Michael Mann, o a William Friedkin; oppure a tutti e due, ma non è importante. Quello che conta è come, un episodio alla volta, si stiano delineando i contorni di un affresco noir che già da ora appare grandissimo, esattamente come quelle strade, quei personaggi, quel cielo illuminato a giorno da uno skyline che cerca di ingannare l’oscurità con le sue luci accecanti. Ma la notte arriva sempre, e sempre le seguirà un alba. Down Will Come: ma quanta fatica, quanto dolore prima di potersi rialzare.

--------------------------------------------------------------
IL NUOVO #SENTIERISELVAGGI21ST N.17 È ARRIVATO! in offerta a soli 13 euro

--------------------------------------------------------------

Jeremy Podeswa fa il suo ingresso tra i registi della serie rispettando fino in fondo quella cifra stilistica che sembra imporre inquadrature dall’alto sulla metropoli e sulle autostrade: ma mai come stavolta queste visuali lontanissime sembrano necessarie, quasi a volersi distaccare il più possibile da una terra marcia e avvelenata dove non può crescere l’avocado, e sulla quale camminano (e vivono, e muoiono) esseri umani che sono soltanto pedine di un gioco più grande, private ora anche di una qualsivoglia certezza nell’orientamento sessuale. Non c’è più bisogno di nessuna Carcosa e di nessuna dimensione apertamente metafisica (e nemmeno più di alcun piano sequenza, se è per questo), perchè il Male si respira e si guarda in faccia, nella sua incarnazione più banale e spietata: quella dei giochi di potere, degli inganni e della corruzione, tanto nei palazzi della politica quanto nei dipartimenti di polizia. E il raggiungimento della verità si fa sempre più doloroso e lontano…

--------------------------------------------------------------
CORSO COLOR CORRECTION con DA VINCI, DAL 5 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative