Assieme ad una buona parte del numeroso cast, questa mattina il regista siciliano Giovanni Virgilio ha presentato il suo primo lungometraggio, La bugia bianca, che tenta di ricostruire il passato della Bosnia Erzegovina, esplorandone uno dei capitoli più oscuri, tramite la graduale presa di coscienza della giovane protagonista Veronika. Il film uscirà in sala il 22 ottobre.

L’incontro si è aperto con l’esibizione live della cantante emergente Erica Mou, che ha composto un brano apposito per il film. A seguire, alla domanda su come sia nata l’idea di focalizzarsi su un argomento non scontato come quello della guerra serbo – bosniaca, Virgilio ha risposto che secondo lui “quello della guerra civile in Bosnia è un problema ancora aperto. Il mio film ci ricorda che alcune ferite non si rimarginano, e a volte le vittime sono anche le persone che la guerra non l’hanno vissuta in prima persona. Inoltre, il mio lavoro voleva essere un omaggio alle donne bosniache, gente forte, in tal senso vicine alle donne siciliane”. La parola è poi passata a Isabel Russinova, che nell’opera di Virgilio interpreta la madre di Veronika. “È stato delicato trovare la misura, nel film io rappresento la custode di un mostro, che non devo far uscire. Le mie bugie sono bugie dette per amore, che poi si sciolgono in un dolore senza misura”. In tal senso, prosegue la Russinova, “il film ci pone di fronte al quesito: in quale misura determinate verità possono essere arginate? In ogni caso secondo me quello del mio personaggio è un atto d’affetto e protezione fatto da una madre verso una figlia”.

“È stato difficile incarnare l’innocenza infranta di fronte all’orrore più puro?”. A tale domanda hanno risposto le due giovani attrici protagoniste, Francesca Di Maggio e Federica De Benedittis, che interpretano rispettivamente la protagonista Veronika, e la sua migliore amica Katrina, rappresentative di due caratteri opposti che si compenetrano nelle differenze: “Ho sentito molta responsabilità”, dice De Benedittis, “questa è una storia estremamente dura, all’interno della quale io e Francesca siamo state catapultate. Sono storie che già conoscevamo, ma ritrovarcisi dentro è un’altra cosa”. Di fronte alle comparazioni tra il suo lavoro e le possibili fonti cinematografiche, Virgilio conferma di aver visto e apprezzato Il segreto di Esma, “ma verte più sulle problematiche di una donna adulta, non su una giovane. L’unicità del mio film consiste nell’essermi incentrato su due ventenni. Qualcuno ha anche paragonato La bugia bianca a Venuto al mondo, ma a mio parere hanno poco a che vedere”.