#RomaFF10 – Street Opera: dalla strada al palco, di Haider Rashid

Un innovativo documentario sulla scena rap italiana, dove si scontrano e confrontano personalità diverse come Clementino, Danno, Gué Pequeno, Tormento e Elio Germano, rapper per passione.

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Il giullare, il romantico, lo studioso, il saggio, lo strafottente. Rispettivamente Clementino, Danno, Tormento, Elio Germano e Gué Pequeno. Sono loro i protagonisti di Street Opera, documentario prodotto dalla radical plans e diretto da Haider Rashid sul panorama hip-hop/rap italiano, presente nella sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma.

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Dopo Silence: All Roads Lead to Music, documentario musicale, con il quale ha avuto un buon successo di critica, il regista italo-iracheno ritorna alla musica, quella rap. Prendendo in prestito il titolo omonimo della canzone degli storici rapper Fritz da Cat e Lord Bean, il cineasta riesce a mettere in mostra le varie sfumature della cultura hip-hop, dall’essere B-boy, ai graffiti, alla breakdance. Protagonista, però, è la colonna portante di quella cultura, il rap, o meglio, l’MC, il master of cerimony che deve intrattenere il pubblico. Rashid sceglie così di affiancare cinque personalità molto diverse tra loro, ma allo stesso tempo molto simili.

danno

Su poli opposti ci sono Danno, “frontman” dei Colle der Fomento e dei Good Old Boys, storici gruppi dell’ambiente romano, e Gué Pequeno, ex Club Dogo, nato e cresciuto artisticamente a Milano: se il primo cerca di proporre musica di qualità, non badando al guadagno ma al solo “campare” e tenendo ben presente uno sfondo sociale nei suoi testi, il secondo non ha timore di confessare che il suo è un ruolo che si è creato per poter raggiungere un
a certa fama e un certo “conto in banca”
.

Molto diversi, ma entrambi del sud, sono Clementino, ad oggi l’indiscusso padrone della scena rap napoletana, e Tormento, nato a Reggio Calabria ma trasferitosi da piccolo nel nord Italia. Da una parte, quindi, c’è il rapper campano che usa come “arma” l’entertainment, lui stesso si definisce un “giullare” che trasforma la performance in uno show. L’ex Sottotono, al contrario, ha abbandonato la voglia di successo lasciando il posto allo studio approfondito della musica e di se stesso, portando così il suo sapere sul pelioalco, dove si fa portavoce di valori “positivi e propositivi”.

Abile e raffinato, il giudizio

della macchina da presa è in sospeso, non si schiera, non prende posizioni, almeno apparentemente. Proprio quando si pensa che ci sia un’opinione negativa, ecco che la situazione si ribalta, portando anche lo spettatore a ricredersi. Tra interviste, considerazioni e materiali audiovisivi di repertorio (pochi, ma collocati in modo sapiente), fa da collante un “saggio” Elio Germano, nelle vesti di MC delle Bestierare, gruppo rap con il quale collabora dagli anni ’90. L’attore romano, come un Virgilio moderno, racconta la sua visione del rap, della politica, della società, collegando e “recitando” i suoi argomenti, proprio come un MC “spinge il suo flow”, la vera base del rap. Aka Street Opera.

 

Titolo originale: id.

Regia: Haider Rashid

Interpreti: Clementino, Danno, Tormento, Gué Pequeno, Elio Germano

Durata: 63′

Origine: Italia 2015

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