Addio a Stéphane Audran

L’attrice, il mito del cinema francese, l’Hélène di Claude Chabrol si è spenta a 85 anni, lasciando un immaginario di oltre cento film, dove lei lei era diventata forza di gravità, volto e anima.

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La chiamavano Stéphane Audran. Il suo vero nome era Colette Suzanne Jeannine Dacheville, ma poteva essere nominata in tante forme: artista, donna, mito del cinema francese, musa, moglie e l’Hélène di Claude Chabrol, la Babette di Gabriel Axel, L’altra faccia del vento di Orson Welles. Il fascino discreto dell’attrice francese si è spento questo martedì 27 marzo; Stéphane Audran aveva 85 anni, un figlio – Thomas Chabrol – e un immaginario da più di cento film, dove lei era diventata forza di gravità, volto e anima.

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Dopo l’esordio con Hervé Bromberger e la sua collaborazione con Eric Rohmer (Il segno del leone), nel 1959 avviene l’incontro definitivo con Claude Chabrol nel film I cugini, dove fece un piccolo ruolo che fu anche il primo episodio di una vita accanto al regista francese, con cui si sposò nel 1964. Dalla loro collaborazione – dove i suoi personaggi prendono spesso il nome di Hélène, dando una continuità all’interpretazione dell’attrice –  ricordiamo Les noces rougesStephane – una moglie infedele, Violette Nozière, Il tagliagoleL’amico di famiglia e Les biches, per cui vince l’Orso d’argento a Berlino nel 1968.

Ma Stéphane, Colette, Hélène, continuava ad espandersi e rendersi indefinibile: aldilà dell’immaginario chabroliano, l’attrice si avventurò nel cinema americano, collaborando con Orson Welles nel suo film incompiuto L’altra faccia del vento e con Samuel Fuller in Il grande uno rosso. Nel 1972, fu Luis Buñuel a renderla mito come parte degli invitati alla cena sospesa di Il fascino discreto della borghesia, che diventa uno dei suoi personaggi più iconici. Il suo ultimo film da protagonista sarà Il pranzo di Babette di Gabriel Axel nel 1987, miglior film straniero agli Oscar del 1987. Di sicuro non è stata la sua ultima celebrazione, ma certamente quella più ricordata, per coloro che oggi rievocano i suoi giorni felici al Cinema.

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