AFTERIMAGE: addio ad Andrzej Wajda, il suo ultimo film sarà al #RomaFF11

Il grande cineasta polacco non ha fatto in tempo a presentare di persona questo suo biopic sul pittore astratto Strzemiński: il suo sessantacinquesimo film è nella selezione della Festa di Roma 2016

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“Volevo girare la storia di un artista, di un pittore, ormai da diverso tempo. Ho deciso di portare Władysław Strzemiński sul grande schermo perché è uno degli artisti polacchi di maggior talento. Allo stesso tempo, volevo mostrare il suo conflitto con lo Stato socialista. Strzemiński ha capito il sentiero dell’arte moderna. L’ha spiegato nel suo libro intitolato Teoria della visione. La convinzione che non vi fosse altra strada se non quella dell’arte astratta, nella misura in cui la pittura tematica e il postimpressionismo avevano già detto tutto, gli ha dato la forza di opporsi alle autorità comuniste.” Non ha fatto in tempo a presentare di persona questo suo biopic, Andrzej Wajda, la cui presenza era prevista alla Festa di Roma il 14 e il 15 ottobre prossimi per accompagnare il suo sessantacinquesimo film, Afterimage.

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Il maestro polacco di lascia a 90 anni: partigiano durante la Seconda Guerra Mondiale, poi allievo dell’Accademia di Belle Arti di Cracovia, nel 1981 fu Palma d’Oro a Cannes per L’uomo di ferro, film simbolo di Solidarność in cui Lech Wałęsa appare nel ruolo di se stesso, e nel 2000 Premio Oscar alla carriera.
Gli ultimi anni di attività sono dedicati alla rievocazione storica del passato nazionale e personale della sua terra, tra Katyn (2007) in cui racconta il massacro sovietico del 1940 in cui perse la vita il padre ufficiale dell’esercito polacco, e appunto WałęsaUomo della speranza del 2013.

Afterimage in Italia si chiamerà Immagini Residue. “Il film illustra quattro anni difficili, 1949-1952”, ha spiegato Wajda, “quando la sovietizzazione della Polonia prese la sua piega più radicale, e il realismo socialista divenne forma obbligatoria di ogni espressione artistica.”

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