"Alexander", di Oliver Stone

Sciatta lezione di storia con inquietanti derive kitch. Il metodo Stone dentro il kolossal storico in un film senza emozioni ma con l'idea di un cinema sempre più imbolsito, che omologa immagini, colori e azioni diverse e con il paradosso che di Alessandro il Macedone, dopo quasi tre ore di film, non resta pressocché nulla

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Il kolossal storico sembra resuscitato ad Hollywood. Da  Ridley Scott (Il gladiatore), a Wolfgang Petersen (Troy) fino ad Oliver Stone con Alexander sembra che il genere siano tornato ad essere un terreno di confronto per i cineasti più diversi. Anche negli anni Cinquanta e all'inizio dei Sessanta registi come Nicholas Ray (Il re dei re), Robert Wise (Elena di Troia), Anthony Mann (El Cid, Cimarron), William Wyler (Ben Hur) e Joseph L. Mankiewicz con il rovinoso ma, col tempo, sempre più pieno di fascinazione, Cleopatra, avevano attinto a piene mani nella storia e nel mito. Del resto Oliver Stone non è il primo che si è confrontato con la vita e le imprese di Alessandro il Macedone. Già Robert Rossen, nel 1956, aveva diretto Alessandro il Grande con Richard Burton che vestiva il ruolo che oggi è di Colin Farrell. A quanto pare, lo stesso Stone pensa da tempo a un film sulla figura di Alessandro e per realizzarlo ha speso oltre 150 milioni di dollari. Quindi ancora la Storia al centro del cinema di Stone come il Vietnam di Platoon, Nato il 4 luglio e Tra cielo e terra, l'America post-Kennedy di JFK-Un caso ancora aperto e la biografia di Nixon in Nixon – Gli intrighi del potere oppure il ritratto di Jim Morrison in The Doors. In Alexander non c'è però la storia americana e le figure rappresentato non appartengono al recente passato. Ma il metodo-Stone, visibile nelle sue opere peggiori, non si discosta. Il ritratto di Alessandro il Macedone, condottiero che a 25 anni si era impadronito del 90% del mondo allora conosciuto e che aveva guidato per oltre 22.000 miglia le invincibili armate dei Greci e dei Macedoni, viene rappresentata con scolastico didatticismo. Il film si apre con la morte del protagonista, deceduto giovane all'età di 33 anni, e le parole di Tolomeo anziano (Anthony Hopkins) che racconta le sue imprese. C'è uno sguardo monolitico in Stone dove la Storia non prende mai forma ma resta lì segregata dentro inquadrature che si succedono come meccanico accumulo, dove anche le accensioni di luci di un direttore della fotografia bravo come Rodrigo Prieto (8 Mile, La 25° ora) sono come bloccate. Stone racconta la vicenda di Alessandro cercando di dare al suo film un respiro politico, cercando di inserire una struttura quasi da film "processuale" nel tentativo di dare forma visiva al complotto, al tradimento. Ma non c'è niente di peggio di quando il cinema di Stone resti lì bloccato tra la schematicità biografica e gli slanci kitch con le forme grottesche con cui viene descritta la madre Olimpia (Angelina Jolie totalmente fuori parte) o come viene semplificata e mortificata la sua omosessualità nella messa in scena della sua passione per l'amico Efestione (Jared Leto). Alexander segue stancamente il metodo Stone anche nella scena delle battaglie, dove la macchina da presa si muove impazzita e gli stacchi si succedono velocemente come a creare ritmo. Ma siamo lontani da quella colluttazione di corpi piena di fisicità come quella tra i giocatori di football di Ogni maledetta domenica. Stavolta l'esercizio di stile toglie ogni minimo respiro in un film di fastidiosa ridondanza sottolineata anche dalle musiche di Vangelis, che si esplicita negli sfondi rossi con l'immagine di Alessandro ferito mortalmente e inquadrato come Al Pacino morente in Carlito's Way. Ma senza nessuna emozione, ma con l'idea di un cinema sempre più imbolsito, che omologa immagini, colori e azioni diverse e con il paradosso che di Alessandro il Macedone, dopo quasi tre ore di film, non resta pressocché nulla.

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Titolo originale: id.


Regia: Oliver Stone


Interpreti: Colin Farrell, Angelina Jolie, Val Kilmer, Anthony Hopkins, Jared Leto, Rosario Dawson


Distribuzione: Warner Bros. Italia


Durata: 173'


Origine: Usa, 2004

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