"Amatemi", di Renato De Maria

Un film costruito su misura per Isabella Ferrari, attorno al suo corpo e al suo sguardo. Una macchina di lusso che però spesso e volentieri si inceppa, mostrando tutti i difetti di una costruzione narrativa confusa e di una regia approssimativa.

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Se si limitasse ad alcune immagini, se calcasse meno la mano sulla profusione di fotogrammi dedicati a Isabella Ferrari, lasciando "muto" il dialogo e quindi la coerenza che si porta dietro una qualsiasi narrazione facendo invece "parlare" più i visi e gli sguardi anziché i corpi, questo Amatemi potrebbe anche essere un interessante modo per provare un viscerale piacere d'abbandono. Un naufragio – quello della protagonista simile a quello dello spettatore – travestito da profonda ricerca interiore, che poco più di 80 minuti pretende di colmare la misura di un personalissimo dramma interiore e nello stesso tempo di concedersi ad un finale triste ma armonico, con la scoperta che lo stare da soli a volte appaga di più e che quasi rende felici. Con un gioco di luci studiato a tavolino, con il rosso che crea un sensuale contrasto col bianco simile per associazione mentale ad un grumo di sangue nel fondo di un piatto di ceramica. Siamo davanti ad un film che è un meccanismo imperfetto. Cosa manca nel terzo lungometraggio di De Maria? Innanzitutto una solida regia, un uso consapevole del mezzo tecnico che non si limiti alla sola scelta delle inquadrature o alle inequivocabili decisioni del direttore della fotografia. Ma soprattutto a questa pellicola manca un' anima, manca qualcosa di indefinito che stia in fondo agli occhi della sua protagonista e nelle pieghe della sua carne. Un' "anima" che cinematograficamente si può infondere ai personaggi solo attraverso la fase di sceneggiatura, con una possente caratterizzazione psicologica di tutti i personaggi. Il limite di Amatemi è infatti quello comune a tanti attuali film nostrani: l'eccessiva psicologia della protagonista e quindi l'appiattimento dei comprimari, relegati a vere e proprie comparse.

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Regia: Renato De Maria


Interpreti: Isabella Ferrari, Donatella Finocchiaro, Branko Djuric, Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino.


Distribuzione: Mikado


Durata: 85'


Origine: Italia, 2005.

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