"An education", di Lone Scherfig

An Education, Carey Mulligan
Con i suoi sedici anni passati nell’anonimato di un quartiere della periferia londinese, Jenny desidera solo spazzare via con un soffio tutta l’immobilità della sua inesperienza. E’ ispirata alle memorie autobiografiche di Lynn Barber l’educazione dell’indomabile sguardo di un’adolescente raccontata dalla danese Lone Scherfig, da Nick Hornby, autore della sceneggiatura, e soprattutto Carey Mulligan, vero centro propulsivo del film. Nick Hornby e Carey Mulligan candidati agli Oscar
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An education - Carey MulliganTrattami solo come un’adulta. Non chiede altro Jenny, mentre attraversa un’Inghilterra rigida e austera che, nel 1961, ancora non si è accorta che la rivoluzione sessuale è proprio dietro l’angolo. E’ ispirata alle memorie autobiografiche della scrittrice e giornalista Lynn Barber l’educazione dell’indomabile sguardo di un’adolescente raccontata dalla danese Lone Scherfig, da Nick Hornby, autore della sceneggiatura, e soprattutto da Carey Mulligan, vero centro propulsivo del film. Con i suoi sedici anni passati nell’anonimato di un quartiere della periferia londinese, la protagonista di An education desidera solo spazzare via con un soffio tutto il grigiore e l’immobilità della sua inesperienza. E quando David (Peter Sarsgaard), un giovane uomo che ha due volte i suoi anni, si ferma a guardarla e si offre di mostrarle l’accecante rumore della vita, Jenny pensa solo a respirare a pieni polmoni la vertigine ancora sconosciuta che il mondo là fuori le inizia a promettere. Ma David, come Jack (Alfred Molina) dice alla figlia attraverso una porta chiusa, non è quello che afferma di essere e non è neanche l’uomo che Jenny pensa di conoscere. Fuori dal sogno di libertà di Jenny nulla ha importanza, tutto scorre in secondo piano, in una geometria che Lone Scherfig, con una rigidità impersonale che non permette mai di potersi perdere tra i tumultuosi battiti del cuore di Carey Mulligan, modella sulle scale di grandezza che regolano la vita emotiva della sua protagonista. Le parole di ammonimento della professoressa di letteratura e della granitica direttrice Emma Thompson, vestale del passato, cadono senza produrre alcun rumore, nel vuoto di un volto che è già altrove. Non solo la scuola. Anche le esistenze dei genitori di Jenny sono piccole e trascurabili, tanto da esser sempre decentrate, relegate in lontananza, in un tempo ormai morto.
La corsa in avanti di Jenny – che Nick Hornby cerca di rendere unica e allo stesso tempo tanto familiare, ma che finisce per rimanere imbrigliata, soprattutto nello sbrigativo finale, nella regia incolore e senza passione di Lone Scherfig, troppo attenta ad esser sempre perfettamente misurata per riuscire a discendere nella materia magmatica dove si agitano le emozioni – è disseminata di piccole fratture che riflettono tutta la fragilità di un mondo magico e pericoloso che assume unicamente la forma di ciò che si desidera vedere. Un mondo dove Lone Scherfig ha comunque il merito di non concedere mai a Jenny di esser la vittima, ma solo una esploratrice d’avanguardia che, in preda all’irrinunciabile urgenza di colorare di passione e di palpitanti attese il futuro, si ostina a purgare il suo cammino di ogni connotazione minacciosa. La rassegnazione che traspare fugacemente sul volto di Helen (Cara Seymour), icona di eleganza e frivolezza, il campo lungo di una corsa a perdifiato, fuori dalla scuola, verso un futuro eccitante ed ignoto, la distanza tra la poesia e la vita che, dopo la prima volta, lascia in bocca un sapore stranamente amaro, increspano impercettibilmente il tessuto sobrio e delicato del film. L’incrinatura silenziosa che, insieme a Jenny, abbiamo deciso di ignorare sembra poter rimanere in superficie per sempre, senza toccare mai veramente l’ordine delle cose, senza riuscire a raggiungere il cuore. Fino a quando siamo costretti ad aprire gli occhi. E allora ci accorgiamo che la frattura è penetrata nelle profondità della carne, per mutare ed indurire la sua forma. Ma vivere è continuare ad esporsi al rischio, spesso guardando il proprio corpo ricoprirsi di cicatrici. E Jenny è solo all’inizio.
 
 
Titolo originale: id.
Regia: Lone Scherfig
Interpreti: Carey Mulligan, Peter Sarsgaard, Alfred Molina, Dominic Cooper, Rosamund Pike, Olivia Williams, Emma Thompson, Cara Seymour
Distribuzione: Sony Pictures Classics
Durata: 95’
Origine: UK, 2009
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