Angelo Moscariello e Il cinema secondo Jung, l’inconscio al servizio dell’immagine
Il nuovo saggio di Angelo Moscariello ci introduce alla rappresentazione del Sè nel cinema, attraverso esempi ed analisi di eccellenze passate e contemporanee
Il critico e saggista Angelo Moscariello, autore prolifico di scritti cinematografici come Nouvelle Vague, Come si guarda un film e Dizionario del Cinema Horror, ci accompagna in un nuovo appuntamento della sua analisi nella visione filmica con L’inconscio sullo schermo. Il cinema secondo Jung.
Definito con la nota espressione “sogno a occhi aperti”, il cinema ha molto in comune con l’attività onirica soprattutto perché il suo linguaggio è identico a quello del sogno dal momento che nel racconto impiega lo stesso trattamento del tempo e dello spazio che si attiva in esso.
Moscariello nel suo saggio abbandona il profilo psicoanalitico di una interpretazione più cara al pensiero freudiano, appoggiandosi a una chiara visione del Sé che prende piede nella cinematografia contemporanea, inerente ad un aspetto psicologico teorizzato da Jung e dal quale prende corpo l’analisi del testo scritto dall’autore.
Partendo dal più rappresentativo Woody Allen, Moscariello ci introduce nelle atmosfere horror indicando esempi come Il buio della mente, Nosferatu e I misteri dell’anima, varcando la soglia di un genere filmico che sempre maggiormente si interessa nell’immergersi in un mondo interiore mirato alla rappresentazione onirica, senza dimenticare personaggi caratteristici e iconici di una introspezione, anche femminile, come la Rossella O’Hara di Via col vento.
Un percorso tra coscienza interiore e viaggio filmico.
Casa Editrice: Moretti&Vitali editori
Anno: 2017
Pagine: 112
Prezzo: 13,00 euro