Aspettando The Nun. La paura con il velo da suora

Aspettando l’uscita in sala di The Nun – La vocazione del male, spin-off di The Conjuring, facciamo un recap delle suore più paurose e stravaganti del cinema. Il film su Valak è in sala da oggi

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L’uscita dell’attesissimo spin-off di The conjuring – Il caso Enfield , The Nun, è in arrivo oggi nelle sale italiane. Il film ha come protagonista il demone Valak, incarnato in una suora. Ambientato in Romania nel 1952 all’interno del Monastero di Carta, racconta la storia di un gruppo di clericali inviati dal Vaticano per indagare sul suicidio di una suora.

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Questo ci fa subito pensare a quanto nel corso del tempo l’immagine della suora abbia sempre rivestito un ruolo emblematico, di cui registi e scrittori si sono divertiti a esaltare, demonizzare o sbeffeggiarne ironicamente le forme. Da qui l’immaginario comune sulle suore si è aperto ad infinite varianti anche se, da sempre, il ruolo prescelto è stato quello della suora cattiva, severa e tiranneggiante, presente quasi sempre in tutti i film che toccano l’argomento.

Esempio è il film di Peter Mullan del 2002, con cui si è guadagnato un Leone d’Oro, Magdalene. Questo racconta la storia di tre ragazze che nel 1964 vengono rinchiuse in un istituto femminile di suore a causa dei loro comportamenti ritenuti “immorali”. Qui troviamo le suore più malvagie di tutte, severe e cattive che con intento moralistico perpetuano violenze fisiche e psicologiche alle povere ragazze rinchiuse lì dentro.

 

 

Con La Religiosa, di Guillame Nicloux, ci spostiamo in un altro luogo canonico, simbolo di restrizione e frustrazione, il convento. Qui la protagonista è una giovane ragazza dotata di una bellezza tanto pura quanto ribelle, che viene costretta a prendere gli ordini a causa delle sue origini illegittime. A calarsi nelle vesti della cattiva Madre superiore è Louise Bourgoin, che sadica e coercitiva renderà sempre più difficile la permanenza della ragazza all’interno del convento. Ma lei non è l’unica, anche Isabelle Huppert, viene calata nelle vesti di una Madre Superiore, che però è folle di amore e passione nei confronti di Suzanne, la giovane protagonista.

 

 

I Diavoli, di Ken Russell è un film disturbante a tal punto da aver attirato l’attenzione e infastidito persino il Vaticano. La Chiesa infatti ha scomunicato con bolle papali tutti, sia il cast tecnico che quello artistico del film. Presentato a Venezia nel 1971 riprende una storia vera risalente agli inizio del XVII secolo, ispirato dal romanzo di Aldous Huxley I diavoli di Loudun. Questo mostra i lati più oscuri e nascosti delle suore, dall’attrazione e ossessione sessuale, alla frustrazione, all’isterismo fino ad essere possedute dal diavolo.

 

Ma parlando di suore non si può non parlare de “la Pinguina“, sorella Mary Stigmata, l’unione perfetta tra violento e comico è in The Blues Brothers. Questo breve ruolo rimane iconico, le immagini di questa Sorella dura e severa che riesce a tenere dritte le righe dell’orfanotrofio cattolico dove i due protagonisti sono cresciuti. Essa stessa è anche il motore del film che incarica i due ex allievi di procacciare in modo lecito 5000 dollari, utili a pagare le tasse arretrate.

 

Da qui la lista fa spazio alla mescolanza di generi in cui le suore vengono calate. Ad esempio, unendo la malavita alla vita cristiana e sostituendo il rock al gospel non si può non citare Suor Maria Claretta, la cantante di un trio che fuggiasca si rifugia all’interno di un convento diventando, suo malgrado, una suora. Ma anche qui l’immagine della suora severa e cattiva la si ritrova, come di consueto, nella Madre Superiora. Il film di cui parliamo è ovviamente Sister Act – Una svitata in abito da suora, film diretto da Emile Ardolino nel 1992.

 

Infine una escalation che tende ad ironizzare sull’immagine della suora non può non ultimarsi con L’indiscreto fascino del peccato, il film di Pedro Almodòvar del 1983. Anche questo parte dalla fuga, questa volta però a fuggire e nascondersi in un convento è Yolanda, una eroinomane, che porta immediatamente scompiglio all’interno della struttura. E’ da questo momento che il convento diventa un covo di droghe, romanzi erotici e lesbismo. Tutto questo mentre la Madre Generale, ormai malata da mesi, non è capace di prendere provvedimenti.

 

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