Belli di papà – Incontro con Guido Chiesa e il cast del film

Dopo progetti autoriali tra piccolo e grande schermo, Guido Chiesa dirige, prodotto da Colorado, Belli di papà, la sua prima commedia commerciale. Il film uscirà il prossimo 29 ottobre in 400 copie

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Torna, dopo quasi 5 anni, il regista Guido Chiesa con Belli di papà, una pellicola insolita nella sua carriera. Dopo progetti autoriali tra piccolo e grande schermo, il regista de Il partigiano Johnny dirige, prodotto da Colorado, la sua prima commedia commerciale. “Non ho mai avuto preclusioni contro il genere comico”, afferma Chiesa, “dovevamo, insieme a Maurizio Totti, trovare il titolo giusto. Sono stati portati avanti diversi progetti ma penso che questo era il film migliore per me. Non credo nella distinzione tra cinema d’autore e commedia, visto che lo stesso Jarmusch,con cui ho collaborato, sa muoversi in entrambi i generi.Anche Diego Abatantuono è d’accordo con il suo regista:”Quando devo scegliere un lavoro non guardo se il film che mi propongono è una pellicola autoriale o una commedia commerciale. Credo che l’unica differenza esista tra film belli e film brutti. Certo, io amo la nostra classica commedia all’italiana. Per questo quando mi capitano pellicole che sembrano riprenderne lo spirito le accetto più che volentieri.” Sul rapporto tra Belli di papà e il film originale messicano da cui è tratto, il regista parla dei cambiamenti:”la pellicola messicana è molto vicina concettualmente alle soap opera, con un lato melodrammatico molto forte. Il personaggio del padre è molto più tragico. Io ho deciso, insieme a Diego e a Maurizio, di raccontare una storia più ottimista, soprattutto verso i ragazzi. Non avrei mai girato un film contro i giovani”.

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Chiesa è convinto che sia questo il cuore del film: “Belli di papà è una storia che parla di genitori e figli, ma non ho voluto essere pedante. Anche io sono un padre e l’ultima cosa che serve ai giovani è questo moralismo ipocrita di cui trasudano gli editoriali dei grandi quotidiani come Repubblica e Il Corriere. Se c’è un motivo per cui dobbiamo scusarci con i nostri figli è proprio questa presunzione di giudicarli, di etichettarli tutti come una generazione di pigri. Se sono diventati cosi è perchè hanno avuto noi come modelli“. Anche i giovani attori sono molto ottimisti verso il futuro della loro generazione, rappresentata dai protagonisti del film.I miei coetanei, afferma Matilde Gioli,sono molto fiduciosi verso il futuro. Il sistema Italia non è molto incentivante, spesso cerca di tarparti le ali, ma in tutti gli ambiti che frequento, l’università, il lavoro o lo sport, vedo una grande voglia di mettersi in gioco e di lavorare.Il film uscirà il prossimo 29 ottobre in circa 400 copie.

 

 

 

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