BELOVED di Michele Moccia

BELOVED di Jonathan Demme

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

L'esistenza negata


 


 


I tuoi occhi non cercano fuori le cose che vuoi? (Dr. Hannibal Lecter)


 


Beloved è un film in cui l'iniziale confuso vorticare delle immagini affatica lo sguardo nella ricerca di una presenza assente, nel vano tentativo di catturarne l'evanescenza, anticipando una realtà in cui l'essere per la vita e per la morte si incorporano come straziante anamnesi in un tempo che sembra vivo, mentre invece non si muove, in un presente che sospende la sua immanenza per vivere come visibile scotimento intimo. Nel suo film Demme, che non ha mai smesso di essere critico verso se stesso, (ri)vede il limite di un'esperienza emozionale e attraente legata alla sensibilità del guardare, affidandosi alla deriva dello sguardo ed immergendo lo stesso atto del vedere in una visibilità intima, inabissandosi nella pastosa oscurità dell'essere, in una interiorità da cui i ricordi sembrano riaffiorare come da una lumescenza vitrea o da una visione abbagliante ed istantanea, privandoci del piacere di una graduale dissolvenza tra le immagini e costringendoci ad un ricordo cui manca l'illusione nostalgica del sogno, l'incanto di palpebre che si calano sugli occhi per abbandonarsi al fluire della visione. Beloved è un film dolente, fatto di immagini che aprono squarci intorno ai quali si raggruma il presente, un film come una ferita non rimarginata, espressione di una condizione umana di dolore e di sofferenza, perché tutto ciò che è morto intorno alla vita fa male.


Quello di Demme è uno sguardo prensile che non ricerca fuori le cose, ma affonda dentro le piaghe del corpo fino a toccare l'oppressivo tormento dell'anima, richiamando in vita i fantasmi del passato, lasciandoli coagulare in un fascio di nervi informi nel disperato desiderio di rigettare fuori la vita, di ridarle una forma, tentativo quasi palpabile in una inconscia espulsione urinale come di acque placentari. La fluidità dell'acqua invade il territorio immaginifico, diviene l'elemento essenziale di un ritorno allo stato fetale, accompagna la rievocazione della negatività del reale. Quell'acqua nella cui trasparenza si riflette il (pre)sentimento di una rigenerazione, di un ritorno alla vita in una purificante (ri)emersione battesimale per liberarsi dalla morte. L'acqua, che bagna prima come pioggia, poi come neve e infine si addensa come ghiaccio raggelante una realtà malata da scalfire disperatamente.


Demme filma l'angoscia che prende senso da un chiarore devastante, riflesso di una meravigliosa poesia del paesaggio colto nella sua estemporanea involuta leggerezza, posando l'occhio immobile della macchina da presa sui discreti disegni della natura, ma sprofondandoci, anche, nel buio senza colore degli interni, dove la straordinaria fotografia di Tak Fujimoto, fredda, priva di luci contrastate, plasma lo spazio su cui i personaggi assodano il passo e dalle cui legnose coloriture proviene il suono sordo e colmo di disperazione "a vita" della morte, come da uno spazio sospeso e inghiottito in una oscurità uterina di lynchiana memoria. In questo scenario si rievoca l'orrore notturno di un io terragno che avverte l'assenza della vita e il dolore per la morte, che rivela l'inumato carico di memoria che nutre e alimenta, che porta impresse dentro le carni le ferite della sofferenza, ferite che sulla schiena della protagonista disegnano un ciliegio, incancellabile legno di una robusta croce sacrificale. L'amore di Sethe per la figlia scomparsa è un amore smisurato e per ciò stesso perverso, che nega un possibile futuro, anch'esso avvertito solo come improvvisa e fantasmatica apparizione. A Demme il merito di riuscire ad attenuare l'insostenibilità della visione, quando nell'apparizione di Beloved nuda e tremante sublima l'incubo in un volo di farfalle. Cose leggere e vaganti da opporre alla gravità del vivere.  


 


 


Michele Moccia

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array