Benedetta follia, di Carlo Verdone

Una nuova vitalità, con l’entrata della squadra di Lo chiamavano Jeeg Robot. Un Verdone ispiratissimo in una commedia malinconica, forse il suo L’uomo che amava le donne

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Un altro cambio di marcia nel cinema di Carlo Verdone. Che somiglia a quello tra Al lupo al lupo e Maledetto il giorno che t’ho incontrato. Una nuova metamorfosi che avviene innanzitutto a livello di sceneggiatura. In quel caso c’era stato l’inizio della collaborazione con Francesca Marciano. In Benedetta follia invece entra in campo parte della squadra di Lo chiamavano Jeeg Robot; oltre ai due sceneggiatori Nicola Guaglianone (che ha firmato, tra gli altri, anche gli script di Indivisibili, L’ora legale e Suburra – La serie) e Menotti arriva dal film di Mainetti anche la protagonista Ilenia Pastorelli. E gli effetti sono devastanti. Il nuovo lavoro di Carlo Verdone sembra avere infatti l’incontrollata energia di quel film. Con gag che scattano a raffica, traiettorie impazzite, situazioni al limite e un respiro corale che ricorda alcuni dei suoi lavori migliori, L’amore è eterno finché dura prima di Ma che colpa abbiamo noi.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Carlo Verdone stavolta interpreta Guglielmo, un uomo felicemente sposato da 25 anni con Lidia (Lucrezia Lante della Rovere) e proprietario di un negozio di articoli religiosi nel centro di Roma. Ma proprio nel giorno del loro anniversario, viene lasciato. L’uomo entra così in crisi e cerca di tutto per riallacciare il rapporto con la moglie. Intanto nel suo negozio arriva a candidarsi come commessa Luna (Ilenia Pastorelli), una ragazza travolgente, dalla vita incasinata, che entra nella sua vita come un ciclone. Lei lo iscrive a ‘Lovit’, una app hot e Giglielmo si ritrova così ad affrontare diversi appuntamenti al buio. Con effetti sempre devastanti.

benedetta follia carlo verdoneEra il 1992 l’anno in cui è stato realizzato Maledetto il giorno che t’ho incontrato. E, probabilmente casualmente, Benedetta follia riparte da lì, sui titoli di testa, con il protagonista che cerca di rimorchiare in moto la futura moglie. Sulla sua figura si rintracciano i segni dei suoi personaggi di Troppo forte e Gallo cedrone. Ma Benedetta follia, pur essendo legatissimo al cinema del passato di Verdone riattraversando alcuni dei suoi motivi ricorrenti (l’attenzione alle figure femminili, la presenza paterna presente nella foto nel negozio, la vita da reinventare dopo l’improvvisa separazione e anche il tema del precariato sul lavoro già presente in Posti in piedi in Paradiso), mostra una nuova vitalità nel cinema di Verdone. Che unisce ancora comicità e malinconia. Con uno sguardo su Roma quasi fantasy, come a recuperare attraverso le sue luci della notte, una città perduta, che acquista quei contorni magici potenti come Livorno di Virzì in La prima cosa bella. Derive fantasy che sono presenti anche dopo che Guglielmo ha preso una pasticca di ectasy al posto del paracetamolo. Deriva sorprendente e impazzita con la sua immagine che si duplica, al centro di un balletto con lo sfondo dei preti come manichini. Oltre alla sua riconoscibile gestualità, in Benedetta follia il corpo di Verdone acquista anche movenze cartoon. E stavolta lo sguardo verso il futuro, nel suo cinema, prevale sulla tradizione del passato.

benedetta follia ilenia pastorelliCerto, c’è pure Ilenia Pastorelli. Dopo Lo chiamavano Jeeg Robot, ancora una sorprendente prova, tutto istinto, con una capacità di duettare con il protagonista con una naturalezza incredibile. Il suo arrivo nel negozio di articoli sacri come sorprendente candidata è una bomba: pessimo accento inglese, curriculum scritto a penna, la richiesta ricorrente: “So’ assunta?”. E in più gli appuntamenti al buio. Forse già annunciati dall’incipit di L’amore è eterno finché dura. Uno più riuscito dell’altro: dall’ubriacona veneta a Paola Minaccioni ossessionata dalle sue analisi mediche fino a Harry ti presento Sally versione hard. Dove il telefonino diventa ancora motore dell’azione. Dopo essere rimasto intrappolato in una bara in Viaggi di nozze. O scatenare un dialogo in contemporanea mentre si fa sesso come ancora in L’amore è eterno finché dura.

benedetta follia carlo verdone ilenia pastorelliForse ci sono anche delle piccole sbavature, presenti nella parte noir che coinvolge Luna o in qualche rivelazione di troppo nella parte conclusiva. Ma resta il fatto che Benedetta follia sia un Verdone ispiratissimo. I suoi fan dovranno fare diversi aggiornamenti nel loro database con le battute celebri e le situazioni: dal selfie con la guardia svizzera al modo in cui guarda l’amante della moglie che sgasa in moto. E le mani sudate dell’altra aspirante commessa. Ma estremamente rigida: “Sembra di aver toccato un’orata”.

Quasi un impeto truffautiano. Benedetta follia come personale versione di L’uomo che amava le donne dove è, prima di tutto, attraverso il cinema che le donne diventano il cuore pulsante del film. In diversi momenti della vita. In diverse stagioni. Le stagioni dell’amore. Come il brano di Battiato presente nella colonna sonora.

Regia: Carlo Verdone

Interpreti: Carlo Verdone, Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Paola Minaccioni, Elisa Di Eusanio, Francesca Manzini

Distribuzione: Filmauro

Durata: 109′

Origine: Italia 2018

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array