Benvenuti… ma non troppo, di Alexandra Leclère

Commedia che affronta temi sociali con leggerezza senza però riuscirci. La critica è solo apparente, quasi un pretesto per giustificare una serie di personaggi e situazioni al limite del reale

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Cosa succederebbe se a causa di un’ondata di gelo il governo francese approvasse un decreto speciale che obbliga i cittadini benestanti ad accogliere in casa propria le persone più disagiate? Caos, malcontenti e ostilità. Soprattutto in un palazzo residenziale nel centro di Parigi.
Benvenuti… ma non troppo è la classica commedia che tenta di affrontare temi sociali con leggerezza senza però riuscirci. La critica è solo apparente, quasi un pretesto verrebbe da pensare per giustificare una serie di personaggi e situazioni al limite del reale. La regista e sceneggiatrice Alexandra Leclère sembra avere le idee poco chiare, dal momento che focalizza la sua attenzione unicamente sulla messa in scena di un pittoresco teatrino di burattini rinchiusi in un microcosmo idealizzato: abbiamo la coppia borghese che nasconde la propria infelicità dietro l’istituzione del matrimonio; gli intellettuali di sinistra tanto bravi a manifestare quanto restii nei fatti; la portiera fascista che cerca di ristabilire l’ordine all’interno del suo regime condominiale con metodi alquanto discutibili. E come nel peggior cliché che si rispetti alla fine tutti vanno incontro a un cambiamento, a una presa di coscienza che li porta a rivedere le posizioni iniziali, lanciando un finto e buonista messaggio di fratellanza.

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Ecco, è questa forzatura continua, eccessiva, alienante che rende Benvenuti… ma non troppo per nulla credibile e alla lunga noioso. Leclère non è in grado di gestire i toni della storia propendendo per una scrittura sopra le righe veicolata all’eccesso dagli stessi attori caratteristi. Il risultato è un umorismo anonimo che né scandalizza né diverte. Si salva giusto qualche gag o battuta, ma è insufficiente a risollevare le sorti retrograde di un film che ha la pretesa di raccontare l’attualità e invece finisce per allontanarsene emarginando quelli che dovrebbero essere i veri protagonisti: lo spettacolo prende il sopravvento, si entra nel regno della finzione e si assiste impassibili in attesa di qualcosa che mai accadrà.

Titolo originale: Le grand partage
Regia: Alexandra Leclère
Interpreti: Karin Viard, Didier Bourdon, Valérie Bonneton, Michel Vuillermoz, Josiane Balasko, Patrick Chesnais, Sandra Zidani
Distribuzione: Officine UBU
Durata: 102’
Origine: Francia, 2014

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