Bergamo Film Meeting – Rassegna VISTI DA VICINO

Ecco il programma della rassegna VISTI DA VICINO, panoramica di film cosiddetti documentari, presentati all'interno di BERGAMO FILM MEETING 2008 al Cinema Capitol Multisala. Dal 9 al 14 marzo

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Ecco il programma della rassegna VISTI DA VICINO, panoramica di film cosiddetti documentari, presentati all'interno di BERGAMO FILM MEETING 2008 al Cinema Capitol Multisala. 
Apertura della rassegna all'Auditorium di Piazza Libertà con l'anteprima italiana del film Joy Division di Grant Gee.
BFM 8-16 marzo 2008
 

Bergamo Film Meeting 2008
Rassegna Visti da vicino
Domenica 9 marzo, Auditorium di Piazza Libertà
22.30
Joy Division
di Grant Gee (Gran Bretagna, 2007, 97’, v.o.sott.it.) * Anteprima Italiana
Nel 1976 quattro ragazzi provenienti dalla decadente e post-industriale Manchester vanno a vedere i Sex Pistols. Formano una band, i Joy Division. Tre anni dopo Jan Curtis, leader del gruppo, muore suicida. Ora, trent’anni dopo, la musica dei Joy Division influenza ancora con energia il panorama musicale internazionale. Grazie al coinvolgimento dei membri della band rimasti (ora conosciuti come New Order), il film esamina la storia del gruppo attraverso il montaggio di live performance inedite, foto personali, filmati d’epoca e registrazioni audio recentemente ritrovate. Con gli intensi racconti dei membri sopravvissuti il film è un fresca narrazione visiva di una stagione e di una città.  

 

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Lunedi 10 marzo, Cinema Capitol Sala 1
ore 17,00
Lakshmi and Me (Lakshmi e io)
di Nishta Jain (India/Usa/Danimarca/Finlandia, 2007, 59’, v.o.sott.it.)
“Quale peccato ho commesso per nascere donna?”, si chiede Lakshmi, ventun anni, domestica a Mumbai. Lavora dieci ore al giorno, sette giorni su sette. Una delle sue datrici di lavoro è Nishtha Jain, la regista di questo documentario. Lakshmi and Me interpella la relazione tra Jain e la sua domestica, relazione che è allo stesso tempo cortese e complessa. Jain filma Lakshmi a casa e mentre lavora per altre persone. Lakshmi considera la sua “padrona” come se fosse una bianca, se stessa come una nera. Il tentativo di costruire un’amicizia solleva questioni rispetto a quale livello di uguaglianza si possa raggiungere, sia in termini di rapporti personali sia rispetto ad un più ampio contesto sociale.   
ore 18,15
City of Cranes (La città delle gru)
di Eva Weber (Gran Bretagna, 2007, 15', v.o.sott.it.)
Vista dall’alto, Londra rivela la sua continua metamorfosi. Il suo orizzonte è animato da una sorta di meccanico balletto delle gru. Sono proprio quest’ultime, dalla loro postazione eccentrica e privilegiata, a raccontare la storia di questa ininterrotta trasformazione. Ma anche i loro solitari guidatori ne san qualcosa. Scrutano le vie, gli spazi aperti, il fiume che scorre… ma anche le finestre, gli uffici e gli antri delle vite quotidiane. Che impatto hanno sulla vita dei gruisti queste incredibili, potentissime, macchine?
Szemünk fénye (La mela dei nostri occhi)
di Agota Varga (Ungheria, 2006, 57’, v.o.sott.it.)
Kati e GyÅ‘zÅ‘ sono due persone “normalmente” nella media, ma la loro situazione particolare non lo è, in quanto, da coppia di ciechi, hanno un figlio. Ferike, il loro bambino di due anni, è sano e ci vede benissimo. Sin dalla sua nascita, la troupe ha passato intere settimane con lui e la sua famiglia… la telecamera ronzava e registrava. Il film si dipana tra insospettabili ed irripetibili momenti di vita quotidiana. 
Martedi 11 marzo, Cinema Capitol Sala 1
ore 17,00
I Erastes tis Axou (Gli amanti di Axos)
di Nicos Ligouris (Grecia/Germania, 2007, 80', v.o.sott.it.)
In un piccolo villaggio sperduto sulle montagne cretesi la sessantanovenne Maria lavora veloce al suo telaio. Jorgos, il marito settantatreenne, sta a guardarla, sognante, tutto il giorno. Ne è così affascinato che invita i passanti stranieri ad entrare nel suo laboratorio per poterla ammirare. Il rapporto d’amore che lega in modo così stretto Jorgos a Maria dura da cinquantacinque anni. Gli anni che passano non fanno che renderlo sempre più profondo. Ma qualcosa sembra essere arrivato ad offuscare la felicità della coppia: Jorgos è seriamente ammalato e potrebbe morire da un momento all’altro.
ore 18,30
Humoresca – Humoresque
di Diana Deleanu (Romania, 2007, 16’, v.o.sott.it.)
Il ritratto di una donna rumena novantaquattrenne, fatto di piccoli frammenti, di ritagli, raggruppati in capitoli differenti, come nel cinema muto. Maria è un personaggio paradigmatico. Ha lavorato duro per tutta la vita. Il momento più significativo della sua vita è stato l’arrivo di un uomo, che si è unito a lei e non se ne è mai andato. Fino ad oggi. Maria è pronta a lasciare questa vita, ma c’è ancora una cosa da sistemare: i soldi per il funerale.
Gli anni Falck
di Giusi Castelli e Francesco Gatti (Italia, 2007, 30’)
Nel decennio più ricco di speranze per la storia industriale del nostro Paese, l'Ingegner Riccardo Lampugnani, futuro direttore delle Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck, comincia a tenere un video-diario privato, girato quasi per gioco, al seguito dei Falck. Sono filmati in Super8, sonorizzati e commentati in maniera casalinga, la voce entusiasta commenta in diretta quelli che sono stati gli anni d’oro della Falck. L'archivio si interrompe bruscamente nel 1990. Pochi anni dopo le Acciaierie Falck sarebbero diventate un grandioso esempio di archeologia industriale.
Mercoledi 12 marzo, Cinema Capitol Sala 1
ore 15.00
PERSONALE DI JULIO MEDEM
La pelota basca. La piel contra la piedra.
di Julio Medem (Spagna, 2003, 115’, v.o.sott.it.)
Il conflitto basco viene analizzato e commentato da settanta persone di fronte alla camera di Medem negli spazi rurali tipici della geografia basca: spiaggie, scogliere, colline, fattorie. Da un insieme molto diversificato di voci, Julio Medem intreccia un tessuto complesso di opinioni e momenti storici seguendo le linee di un doppio compromesso etico: l'opposizione alla violenza e l'invito ad un dialogo politico.
ore 17,15
Problemat s komarite i drugi istorii (Il problema delle zanzare e altre storie)
di Andrey Paounov, Bulgaria (2007, 100’,  v.o.sott.it.)
Una piccola città ed i suo fiduciosi abitanti si stanno per imbarcare in un nuovo splendente  viaggio. Enormi gru arrugginite, investitori stranieri ed i gioiosi canti delle cheerleaders accompagnano il sogno di una grande centrale nucleare. Disturbata solo dalle giganti e voraci zanzare, la popolazione locale celebra l’evento atomico incidendo il  logo della centrale nucleare sugli edifici e mangiando ciotole di zuppa. Sotto l’apparenza della prosperità atomica, giace un passato che nessuno vuole ricordare. Un’isola custodisce terribili segreti.
Senza perdere la tenerezza
di Francesca Balbo (Italia, 2007, 19’)
Sergio è un pescatore. La sua famiglia ha sempre vissuto di pesca nella laguna veneta. Sergio ha una passione per il Giappone, dove era approdato da ragazzo, quando era marinaio. È per questo che il suo capanno è tappezzato di foto, stampe e oggetti giapponesi, che rendono l’ambiente surreale. La porta è sempre aperta e tutto il quartiere passa a fare visita a Sergio: chi gli porta il pane, chi i giornali, chi viene a bere un’“ombra di vino”, chi si ferma a pranzo.
Giovedi 13 marzo, Cinema Capitol Sala 1
ore 17,00
Der Aussichtsturm des Ornithologen (La torre degli uccelli)
di Georg Tiller (Austria, 2007, 15', v.o.sott.it.)
L’orizzonte nel Mare del Nord è punteggiato dalle enormi pale eoliche di una centrale energetica. Come una gigantesca piazza, contengono la vita di svariati gruppi di esseri viventi. Qui, le loro quotidianità  si incontrano. Gli operai manutentori ogni giorno partono alla volta di un solitario lavoro. Per la battigia si aggira un microfonista alla caccia del canto degli uccelli marini. Gli stessi  uccelli che qualcun altro imbalsama. L’incessante movimento ed il sincronico ronzio delle pale tessono il filo narrativo della scena.
Le Jardin de Jad (Il giardino di Jad)
di Georgi Lazarevski (Francia, 2007, 52’, v.o.sott.it.)
A Gerusalemme est la costruzione del muro di separazione continua a pochi metri da una casa di riposo per anziani. Nel giardino di “Nostra Signora della Sofferenza”, alcune persone continuano a protestare contro la costruzione del muro cercando di far fronte all’emarginazione, alla rabbia o alla  nostalgia per la loro perduta libertà. Un uomo grida le sue convinzioni politiche al programma televisivo trasmesso nella sala comune mentre due donne litigano a proposito di alcune canzoni. Un altro assapora il momentaneo e sensuale piacere di una sigaretta, del caffè e della frutta mentre, silenziosamente, passeggia per l’ospizio, il giardino e la zona circostante.
ore 18,15
Hafner’s Paradise (Il paradiso di Hafner)
di Günter Schwaiger (Austria/Spagna, 2007, 74’, v.o.sott.it.)
Il tema del “vecchio” nazismo al giorno d’oggi. I giovani ufficiali di allora sono oggi dei normalissimi anziani, talvolta perfino simpatici e teneri: è ancora necessario ricordare la banalità di quel tipo di “male”? Paul Maria Hafner, SS-Obersturmbannführer, vive in Spagna da più di 50 anni. Attempato playboy, vive circondato da vecchi amici nazisti, passa le giornate a fare sport, saluta romanamente. Fiero e scevro da qualsiasi senso di colpa, ci introduce nel suo grottesco, inquietante ed oscuro mondo. Un mondo fittizio, costruito a sua immagine a somiglianza, che Hafner gestisce con piglio arrogante. Ma la realtà, alla fine, potrebbe anche raggiungerlo e chiedergli il conto…
        
Venerdi 14 marzo, Cinema Capitol Sala 1
ore 17,00
Dear Mara, cartas de un viaje por la Patagonia (Cara Mara, lettere da un viaggio per la Patagonia)
di Carlos Echeverria (Argentina, 2007, 88’, v.o.sott.it.)
Diversi autobus partono dalla Pampa  alla volta della Patagonia. Uno di questi è occupato da tosatori di pecore provenienti prevalentemente dalla provincia di Corrientes. Il regista viaggia con loro. Condivide con loro la vita quotidiana e sin dall’inizio del film intesse un epistolario in voce off con un destinatario immaginario… racconta il loro viaggio lungo sei mesi. Sul percorso sono inevitabili gli incontri con frammenti della storia Argentina: gli antenati degli indios che oggi lavorano come tosatori per i grandi proprietari furono massacrati negli anni settanta del XIX secolo dalle truppe del Generale Roca, durante la tristemente nota “Campagna del deserto”.
ore 18,15
Guns In the Afternoon: The Life and Times of Kidco and Tribel 4 Life (Pistole nel pomeriggio: la vita e i giorni di Kidco e della Tribel 4 Life)
di Howard Johnson (Uk, 2008, 53’, v.o.sott.it.)
La storia di Kieron Bernard, a.k.a. Kidco: leader di una gang, rapper. Primogenito di nove figli di una povera donna single, era cresciuto a West London, nel comune di Emlyn Gardens. Viveva per la musica, affascinato dalla cultura rap delle metropoli americane. Kieron era il leader e la fonte ispiratrice della sua gang di rappers, la “Tribel 4 Life”. Aveva fatto molti viaggi negli Stati Uniti per lavorare sul suo nuovo album; la settimana in cui è stato ucciso avrebbe dovuto firmare un contratto di registrazione. E’ morto in una sparatoria il 30 gennaio 2002, a Shepherds Bush, in un ristorante, dopo un battibecco nato attorno al suo taglio di capelli. Aveva venticinque anni.

 


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