#Berlinale2017 – The Party. Incontro con Sally Potter, Kristin Scott Thomas, Timothy Spall e Cillian Murphy

Sally Potter non si sottrae alle domande sulla Brexit e rivendica la natura politica della sua commedia. Se le persone non affrontano la verità nella vita privata come possono pretenderla dal governo?

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Sally Potter è arrivata alla Berlinale con The Party e tutto il cast della sua commedia ambientata in uno spazio domestico. Come tutti gli ospiti britannici di questo festival, anche la regista ha dovuto parlare della situazione politica del suo paese in seguito alla Brexit. “La scelta di utilizzare la canzone Jerusalem senza le parole è stata assolutamente una dichiarazione politica! E’ uno sguardo attento e amorevole sulla condizione attuale della Gran Bretagna. Ho iniziato a pensare al film nel momento in cui stavano per tenersi le ultime elezioni e in cui c’era la sinistra che provava a mascherarsi in modo centrista. La storia parla della verità e si chiede se è possibile chiedere la verità nella politica quando non la si ottiene nemmeno nel mondo reale. Le cose iniziano ad andare male proprio quando le persone iniziano ad avere dei problemi con la verità e la politica è ovunque… Eravamo sul set quando c’è stato il referendum e quando si sono saputi i risultati molti della crew si sono messi a piangere! La squadra aveva una grande componente di internazionalismo e questo va in direzione contraria rispetto a dove sta andando la nazione! La pluralità è una buona cosa…“. Sally Potter parla anche di come il film deve molto alla fotografia di Alexei Rodionov e alla tradizione della scuola russa. “Ho deciso molto presto di girare in bianco e nero perché è un colore molto emozionale e non lascia spazio alle distrazioni. Molti dei miei film preferiti sono in bianco e nero perché ti spingono a vedere le cose non in un modo reale ma in un modo astratto. Avevo già avuto il piacere di lavorare con Alexei ai tempi di Orlando e l’ho scelto perché non ha quasi mai uno sguardo solamente estetico. Si concentra su volti in maniera tale da tirargli fuori il valore drammatico della scena. Non ho mai pensato che la sceneggiatura potesse adattarsi al teatro perché volevo che la storia fosse vista attraverso una lente. I direttori della fotografia russi hanno un grande talento nello scolpire con la luce e rifiutano la componente glamour dell’immagine. Lo spettatore deve concentrarsi su quello che è importante e non deve perdere tempo con quello che non è necessario. E’ esattamente il contrario di quello che succede con i film da milioni di dollari pieni di effetti speciali!” The Party è un film corale in cui tutti gli interpreti si esprimono al meglio delle loro possibilità e Sally Potter spiega come ha tentato di gestirli. “Trovarmi davanti ad un gruppo di attori così bravi significa che devi solo amare e rispettare quello che fanno. Bisogna stuzzicare il loro talento in maniera tale che vada nella direzione in cui vuoi che vada ma anche cercare di capire dove vogliono andare loro. Essenzialmente, è solo una collaborazione tra persone meravigliose e professionisti generosi.” In chiusura, la regista prova a spiegare chi l’ha ispirata per il personaggio della donna misteriosa che porta tutti i personaggi a rinfacciarsi la propria ipocrisia: “Per scrivere i dialoghi ho cercato di ascoltare le persone comuni e di prestare attenzione al modo in cui esprimono le cose che le coinvolgono. Alla fine Marianne è in ognuno dei personaggi e in ognuno di noi.”

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