BERLINALE 64 – Incontro con Wes Anderson e il cast di The Grand Budapest Hotel

wes anderson

Si è aperta ufficialmente la 64° Berlinale con The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson che ha anche inaugurato la competizione ufficiale. Ad accompagnare il cineasta statunitense, una ricca parte del cast: Bill Murray, Willem Dafoe, Tilda Swinton,  Edward Norton, Saoirse Ronan, Wes Anderson, Jeff Goldblum, Ralph Fiennes e il giovane protagonista Tony Revolori nei panni di Zero.

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wes andersonSi è aperta ufficialmente la 64° Berlinale con The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson che ha anche inaugurato la competizione ufficiale. Ad accompagnare il cineasta statunitense, è stato presente una parte consistente del ricco cast: Bill Murray, Willem Dafoe, Tilda Swinton,  Edward Norton, Saoirse Ronan, Wes Anderson, Jeff Goldblum, Ralph Fiennes e il giovane protagonista Tony Revolori nei panni di Zero.

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Ha scritto, diretto, prodotto questo film. Quanto l'ha influenzata l'opera di Stefan Zweig?

Wes Andrrson: Stefan Zweig non è molto popolare negli Stati Uniti mentre lo è in Europa ed è stato rieditato recentemente. Ho letto questo libro da qualche anno e ne sono stato colpito sin dalla prima pagina. E poi mi sono messo a leggere anche altre sue opere.

 

 

Come riesce Wes Anderson nell'impresa di avere grandi cast per piccoli ruoli?

Bill Murray: Sono lavori lunghi con una remunerazione non all’altezza. Però si viaggia, si guarda il mondo e si partecipa alla vita magica di Wes. Alla fine la mia giornata di lavoro è duranta 92 minuti, ma pensate tutto il tempo che ho impiegato per il viaggio. Ho passato una settimana in Inghilterra e a Parigi

 

 

Quali influenze del cinema del passato ci sono in questo film? Nella precisione del set viene da pensare a Stroheim

Wes Anderson: Ci sono molti film che mi hanno ispirato. Per esempio Vogliamo vivere di Lubitsch, Love Me Tonight di Mamoulian e Il silenzio di Bergman. Poi anche Grand Hotel di Goulding. Certo, anche Stroheim (ride).

 

 

Nella scelta precisa delle inquadrature, ci può essere anche il metodo maniacale di Stanley Kubrick

Wes Anderson: Cerco di apprendere tutto ma senza sforzi. E’ un eccellente modello bruto per fare cinema. Kubrick si, è un esempio anche nella scelta delle inquadrature. Ho poi voluto utilizzare piani accademici, come le numerose carrellate. E sotto questo aspetto mi sono ispirato al cinema degli anni '30. Poi abbiamo girato in digitale.

 

 

All’inizio del film, c’è un narratore che lo apre. E’ lei o Stefan Zweig che parla al posto suo?

Wes Anderson:  Si è fatta questa introduzione perchè era un buon motivo per entrare dentro il film e anticipare quello che verrà. E' un po' come lasciare la storia allo spettatore.

 

 

La scelta del titolo?

Wes Anderson: Siamo andati ABudapest e avevamo bisogno di una città termale. E’ questo il bisogno che avevamo. Nel nostro film si sente certamente l’aria e il clima dell’Est europea.

 

 

tony revolori e saoirse ronan in the grand budapest hotelCome è stato lavorare con tutti questi attori famosi?

Saoirse Ronan: E’ stato meraviglioso lavorare con loro. Quando ho letto la sceneggiatura pensavo che fosse uno scherzo e non me l’avesse mandata Wes ma qualcun'altro al posto suo. Ci siamo incontrati tutte le sere, si cenava insieme quindi poi in queste occasioni abbiamo legato. E’ stato poi il primo film dove ho utilizzato ilo mio accento irlandese. Ne avevamo provati diversi prima ma poi abbiamo scelto questo.

Toni Revolori:  Sono stato tanto eccitato per aver partecipato a questo progetto. Avevo visto Wes una sola volta prima, a Parigi

 

 

Bill Murray, che relazione ha con Anderson?

Bill Murray: L’aspetto romantico ormai è sparito. Oggi si parla quasi di un rapporto padre-figlio. Apprezzo molto lavorare con lui. I miei figli non sono stati allevati così bene come invece è successo con Wes.

 

 

Tilda Swinton, che rapporto ha con la Berlinale?

Tilda Swinton: Sono venuta qui col primo film che ho fatto, Caravaggio. E qui ho incontrato cineasti con cui ho lavorato subito dopo. Questo è un posto ideale per ricaricare le batterie. Sono molto fiera di essere qui. Nel caso di The Grand Budapest Hotel il mio personaggio è stato creato dalla mente di Wes ma è anche frutto di un lavoro di trucco straordinario. Anche se non è durata molto (ride)

 

 

Ralph Fiennes, cosa l'ha spinta a partecipare a questo progetto?

Ralph Fiennes: Ho scelto di fare questo film perché aveva una sceneggiatura straordinaria e prima non avevo letto niente di simile. Amo molto i film di Wes per il loro aspetto fantastico. Avevo poi bisogno della sua direzione, del suo senso del ritmo. Wes adora i suoi attori e li incoraggia a esplorare il suo testo.

Wes Anderson: Anche se Ralph parla rapidamente e dice delle cose che non ci sono nella vita vera, il suo personaggio era invece in effetti molto reale.

 

 

Fiennes, è soddisfatto del servizio fatto all’Hotel?

Ralph Fiennes: Assolutamente, è perfetto.

 

 

 

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