#Berlinale2017 – The Other Side of Hope: il ritorno di Aki Kaurismaki

Secondo capitolo di una sorta di “trilogia” inaugurata con Miracolo a Le Havre, anche The Other Side of Hope si apre geograficamente e tematicamente al complesso e drammatico tema della migrazione

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Tra i film in concorso a quest’edizione del Festival Internazionale del Film di Berlino, il nuovo lungometraggio di Aki Kaurismäki (Leningrad Cowboys Go AmericaLa fiammiferaia, L’uomo senza passato), intitolato Toivon tuolla puolenThe Other Side of Hope. Secondo “capitolo” di una sorta di trilogia delle città portuali, inaugurata nel 2011 con Miracolo a Le Havre, anche The Other Side of Hope si apre geograficamente e tematicamente al complesso e drammatico discorso sui rifugiati e gli immigrati, oltre che sulla solidarietà che sboccia su terreni insoliti: la trama vede infatti l’improbabile sodalizio tra Khaled, rifugiato siriano in Finlandia, e Wikström (Sakari Kuosmanen, attore feticcio del regista finlandese), commesso viaggiatore che cerca, tramite il talento nel bluff col poker, di racimolare i soldi per aprire un ristorante a Helsinki. L’attuale crisi dell’immigrazione che ha colpito anche la Finlandia, è dunque il fulcro narrativo del film: “La situazione a Tornio, cittadina di confine nel nord-est della Finlandia, ha provocato qualcosa in me. Ho sviluppato il progetto solo la scorsa settimana“, dichiarava nel dicembre 2015 in un’intervista TV a Maalima Weekly – le riprese di The Other Side of Hope, hanno avuto luogo l’estate scorsa.

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Il cinema umanistico, solidale di Kaurismäki, nasce da una visione di “laica spiritualità” che intreccia vita personale e passione cinematografica “Vivere senza morale non è possibile, e la morale è impossibile senza humour. La morale senza humour produce soltanto guardiani della morale. La prima sera che sono andato al cinema in vita mia sono capitato quasi per sbaglio ad una doppia proiezione in cui a Nanook of the North faceva seguito L’age d’or. E’ in quell’incrocio che è nato il mio cinema“, raccontava il cineasta al Festival del Cinema Europeo di Lecce quattro anni fa (qui il resoconto completo dell’incontro).

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