#Berlinale68 – Incontro con Willem Dafoe, Orso d’Oro alla carriera

Oltre al premio di Berlino, l’attore è candidato all’Oscar per la sua interpretazione in The Florida project. Ieri sera ha condiviso la sua gioia e il suo segreto per sopravvivere a Hollywood

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Willem Dafoe ha tanti motivi per essere allegro. E non è che lo vediamo sorridere spesso sul grande schermo, anche se il suo sorriso – oppure la sua prominente mascella – forse è uno dei più riconoscibili dello star system hollywoodiano. Comunque, William sorride all’incontro con la stampa, eccome. Oltre a essere stato nominato quest’anno ai premi Oscar, Golden Globes, BAFTA e SAG per il suo ruolo nel film The Florida Project, l’attore è premiato con l’Orso d’Oro alla carriera alla Berlinale, dove è in corso anche una retrospettiva con dieci dei suoi film. Perciò, oggi non c’è nessuna domanda né`argomento che possa scoraggiarlo, nemmeno annoiarlo; l’entusiasmo traboccante di William Dafoe, il villain e il poliziotto, Gesù e l’anticristo, il cacciatore e la vittima, va oltre qualsiasi possibile state of mind.

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Dopo che il sovrano assoluto della Berlinale è stato riempito di complimenti e congratulazioni, una delle prima domande si rivolge alla sua passione per il teatro. Allora, Willem si lascia andare: “Io ancora lavoro tanto a teatro, con tanta gente, mi piace moltissimo perché stimula la mia sensibilità, e mi mette in contatto con una parte diversa di me stesso. Ho bisogno di fare teatro ogni tanto, perché facendo dei film a volte mi manca essere più fisico, muovermi di più. Il mio corpo ne ha bisogno”. Poi, viene menzionato The Hunter, uno dei suoi film inclusi nella retrospettiva: “È un film molto interessante, visto che in quasi tutte le sequenze ci sono soltanto io e la natura, non c’è tanta ‘azione’, sono io che divento paesaggio. È stato girato in un posto molto bello in Tasmania, e mi ha insegnato come lavorare in mezzo alla natura”.

L’attore continua a sorridere, anche se la domanda successiva – qual è il tuo film preferito, in cui hai lavorato, e quali sono i tuoi riferimenti nel cinema? – non lo faccia particolarmente impazzire: “ho un po’ di problemi con questo tipo di domande, perché la verità è che non ho molti riferimenti, soltanto amo ciò che faccio, non mi piace fare dei paragoni, se hai fatto qualcosa che ti è molto piaciuta e ti è venuta bene il rischio è voler rimanere lì e non andare avanti né migliorare. Io sono fatto così, quando faccio qualcosa bene, preferisco non guardare indietro ma avanti”. Poi, aggiunge: “mi sento molto a mio agio anche con i ruoli più piccoli, essendo soltanto un colore di un dipinto, quando la pensi così ti aiuta a rilassarti e abbandonare un po’ la tua identità…provi la stessa soddisfazione sia nei ruoli piccoli che in quei più grandi”. 

Cinema, Teatro, anche pubblicità. Ma come mai niente Tv? È un’omissione consciente, oppure un compito inconcluso? La risposta di Willem è molto categorica: “Non mi attira. Anche se adesso si dice il contrario, nè sono convinto che ci sia una grandissima differenza tra cinema e Tv, la Tv può essere più popolare ma nel cinema ci sono molte più opportunità, ha un potere che la TV non ha”. 

Nelle sale prosegue l’omaggio alla carriera di Dafoe. Per lui, il fatto di essere

28312777_10155324472132966_1017696920_ostato scelto proprio dalla Berlinale è “un grandissimo onore, perché è una città a cui ci tengo molto, sono venuto qua prima e dopo la caduta del muro, ho girato dei film, ho fatto teatro, ho conosciuto Wim Wenders tanti anni fa, e sarà proprio lui a consegnarmi l’Orso d’Oro alla carriera. Penso che i festival di cinema siano molto importanti, è un’occasione per incontrarsi, per sviluppare progetti…insomma, sono molto contento di stare qui!” Felicità che, all’improvviso, minaccia di sgonfiarsi: “ma Willem, non crede di essere un po’ vecchio per queste cose?” L’attore apre gli occhi e fa una smorfia con la sua famosa mascella: “Vecchio, io?! vecchio, io?!” Poi, una risata: “Signorina, ma che sta dicendo! Al contrario, penso di essere tropo giovane per questo! A parte gli scherzi, sono contento di poter festeggiare oggi, penso che una cosa bella di invecchiare sia che diventi anche più chiaro riguardo a quello che vuoi. Mi piace invecchiare, adesso ho più opportunità di lavoro, di vita, e questo mi piace tanto. Quindi, vecchio… domanda seguente!”

The Florida project è il film che ha significato la sua terza candidatura agli Oscar, e un progetto a cui Willem tiene particolarmente: “Sono veramente fiero di essere candidato per questo film, è un film molto politico e girato in un modo realistico, ci sono dei bambini, attori non professionisti, è stato girato in un luogo che esiste davvero, un motel vicino a Disneyland dove abitano delle persone che non hanno un altro posto dove vivere. È un film davvero bello”. 

Arriviamo alla fine e l’entusiasmo non è ancora esaurito. Anzi, Willem sembra non voler lasciare la sala. Prima di farlo, e lasciarsi fotografiare in un modo particolarmente gentile, ci lascia un ultimo pensiero: “Io non ho tanti obiettivi nella vita, il mio scopo è continuare a fare ciò che faccio adesso, e farlo con convinzione, quella è la mia ambizione. Cercare sempre il bello di essere vivo, ed essere una gran persona nel poco tempo in qui siamo da questa parte”. 

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